15/12/2006. Servizio civile, esercito dei giovani del Sud.
Circa 50mila giovani, che dedicano un anno della loro vita al servizio della comunità, svolgendo attività presso enti e associazioni pubblici e privati ROMA - Nato nel 1972 come alternativa alla leva ma solo da cinque anni aperto alle donne e con carattere esclusivamente volontario, il Servizio civile nazionale conta oggi su un «esercito» di circa 50mila giovani, che dedicano un anno della loro vita al servizio della comunità, svolgendo attività presso enti e associazioni pubblici e privati, nei settori della solidarietà sociale, della protezione civile, dell’ambiente e dell’arte. Istituito con la legge 64 del 6 marzo 2001, il Servizio civile (che domani celebrerà la Giornata nazionale a Roma) ha convissuto per i primi anni con il servizio civile prestato dagli obiettori di coscienza. Dopo la sospensione della leva obbligatoria, però, il servizio civile è ora organizzato su base esclusivamente volontaria. È l'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, struttura della Presidenza del Consiglio di cui si avvale il Ministero della Solidarietà Sociale cui sono state attribuite le funzioni in materia, a ricevere e approvare i progetti presentati dagli enti. Sulla base delle esigenze individuate, l’Unsc bandisce periodicamente concorsi di selezione dei giovani interessati. Il primo bando per il reclutamento dei volontari è stato pubblicato nell’ottobre 2001; al 31 dicembre di quello stesso anno le prime 181 ragazze stavano già svolgendo il loro servizio. Un anno dopo, i volontari reclutati e impegnati in una molteplicità di progetti erano già più di 7.000. Il 2003 si è chiuso con il reclutamento di oltre 20.000 volontari, nel 2004 ne sono stati inviati in servizio 32.000, fino a raggiungere nel 2005 la quota di circa 45.000 giovani. Da ultimo, nel 2006, sono stati inseriti nei bandi emessi finora più di 55.500 posti. Attualmente i ragazzi – età compresa fra 18 e 28 anni – impegnati nel servizio civile sono 50 mila. Sotto il profilo delle aree di impiego, il 60% dei volontari è stato finora impiegato in progetti di assistenza, il 30% nel settore culturale, l’8% circa in progetti finalizzati alla salvaguardia della natura e delle risorse ambientali e il resto in organismi di protezione civile. Il Sud e le isole (in particolare, Sicilia, Campania e Puglia) costituiscono l’area del nostro Paese nella quale si registra la maggiore presenza di volontari. Oggi il servizio civile, finanziato per 300 milioni di euro dallo Stato, ha davanti a sè nuove prospettive: il trasferimento di alcune competenze alle Regioni, già avviato quest’anno; l’ampliamento delle possibilità di impiego all’estero, in ambito europeo e internazionale, con modalità di formazione e di crescita sempre più incisive; il raggiungimento di standard di qualità sempre più elevati nella progettazione e nell’efficacia degli interventi realizzati sul territorio.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno on the web 14/12/2006
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