07/01/2007. Comune di Canosa di Puglia - Gestione dei siti archeologici: definitivamente approvato dal Consiglio comunale il regolamento che disciplina i rapporti intercorrenti tra Fondazione Archeologica Canosina e Comune.
Visite guidate, manutenzione ordinaria dei siti archeologici e valorizzazione del patrimonio storico e archeologico della Città di Canosa. Questi alcuni dei compiti che il Comune di Canosa affida alla Fondazione Archeologica Canosina. A seguito del parere della Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Puglia, delle sedi di Bari e Taranto della Soprintendenza archeologica della Puglia, infatti, è stato definitivamente approvato il regolamento per la disciplina dei rapporti intercorrenti tra Fondazione Archeologica Canosina e Comune di Canosa di Puglia per la valorizzazione del ricco patrimonio storico, archeologico e culturale di Canosa. La sottoscrizione di un “contratto di servizio” tra il Comune di Canosa di Puglia e la “Fondazione archeologica canosina” per la gestione dei siti archeologici è stata approvata dal Consiglio comunale di Canosa, nella seduta del 29 dicembre scorso.
Il regolamento del contratto di servizio prevede e disciplina i rapporti tra il Comune e la Fondazione in merito all’affidamento dei servizi di valorizzazione del patrimonio archeologico di Canosa di proprietà comunale, attraverso la gestione, la fruizione e l’apertura al pubblico (previo appuntamento) dei siti archeologici, nonché le attività di supporto e sostegno tecnico-scientifico agli interventi di conservazione e di promozione degli stessi. I siti che il Comune affiderà alla Fondazione sono: Ipogei Lagrasta, Ipogeo Varrese, tempio italico e basilica di San Leucio con annesso antiquarium, battistero San Giovanni, area archeologica di San Pietro e il castello dei SS. Quaranta Martiri con annesso antiquarium. Ennesima iniziativa, dunque, dell’Amministrazione comunale sempre attenta alla valorizzazione della vocazione storica della città.
Previsto nel bilancio 2006 del Comune un finanziamento di 60mila euro. “È importante– spiega Nicola Casamassima, assessore all’Archeologica -, conferire maggior valore e rendimento ai siti archeologici attraverso un sistema di iniziative, ivi compreso la cooperazione e partecipazione ad istituzioni operanti sul territorio in stretta connessione con le Soprintendenze e le Università, con l’intento di superare l’attuale frammentazione, innalzando il livello qualitativo e quantitativo della fruizione delle sedi museali, delle aree archeologiche ed in generale del patrimonio culturale canosino. L’Amministrazione comunale, da parte sua, non manca occasione per promuovere e potenziare l’offerta dei beni culturali esistenti sul territorio”. Attraverso il contratto di servizio la Fondazione si occuperà della manutenzione ordinaria del patrimonio archeologico che il Comune gli ha, in tal modo, affidato, e delle visite guidate.
In materia archeologica non poteva mancare l’appoggio della Fondazione che sin dal 1993 ha lavorato per valorizzare il patrimonio archeologico di Canosa e che dal 2002 ha stipulato con l’Amministrazione Ventola un protocollo d’intesa attraverso il quale il Comune aderiva in qualità di socio benemerito e partecipante della Fondazione. “Il contratto di servizi tra Comune e Fondazione è importante per lo sviluppo economico di Canosa, perché mira a valorizzare una della risorse caratterizzanti della Città: l’archeologia – ha detto Sabino Silvestri, presidente della “Fondazione archeologica canosina” –. Con questa alleanza si dà alla Fondazione lo strumento per poter operare sul territorio potenziando l’afflusso di turisti non solo ai monumenti, alle aree archeologiche e ai musei di cui la città è dotata, ma anche verso tutte le realtà che abbiamo sul territorio”. Sono tante le iniziative che la Fondazione Archeologica Canosina intende realizzare. “La Fondazione si impegnerà a creare pacchetti turistici in grado di proporre ai visitatori almeno cinque percorsi tematici sul territorio, che riguardano le varie fasi storiche della nostra città. Per ogni percorso storico sarà possibile per i visitatori partecipare a laboratori didattici dove il turista potrà prendere parte ad esempio ad una campagna di scavo tipo, oppure alla realizzazione di armi o di vasi di argilla del periodo Dauno, o ancora, potrà partecipare ad un laboratorio di cucina del periodo imperiale e imparare a cucinare piatti tipici delle varie epoche canosine, tante quanti sono gli itinerari storici previsti”, ha continuato Silvestri. Gli itinerari previsti sono: itinerario “Generale” (che comprende la visita ai monumenti più importanti delle varie età), itinerario “Dauno” (IV-II secolo avanti Cristo), itinerario “Romano” (dal I secolo avanti Cristo e I secolo dopo Cristo), itinerario “Paleocristiano” (IV dopo Cristo), e itinerario “Medievale” (anno 1000).
Ogni area archeologica avrà così il suo laboratorio didattico. Non solo. Le attività turistiche coinvolgeranno le attività commerciali di Canosa. “Chiederemo ai ristoratori di realizzare pranzi e cene riconducibili ai periodi storici della città – ha continuato Silvestri -. Veri e propri simposi in cui si mangerà come si mangiava, ad esempio, in epoca, Dauna o Romana o Imperiale”. Inoltre, i pacchetti turistici prevedono - oltre alla visita alle aree archeologiche e ai musei e a pranzi in ristoranti che propongano piatti tipici dei vari periodi storici - la visita ad opifici dove si realizzano olio e vino locali. “Inoltre, dulcis in fundo, stiamo studiando la possibilità di realizzare in location particolari, quali alcune aree archeologiche o alcune grotte di tufo, rappresentazioni teatrali a tema, che riprendano pezzi di storia del territorio (ad esempio la Battaglia di Canne o la storia della Matrona Busa). Intendiamo inoltre pubblicizzare, per attrarre così un numero maggiore di turisti, alcuni eventi che la Città ormai da anni vede realizzarsi, quali la Festa del Quarto (estate), la Passione Vivente (Pasqua), il Presepe Vivente (Natale) e la Settimana della Cultura (primavera)”, conclude Silvestri. Un pout pourrie di iniziative, dunque, finalizzate alla valorizzazione della città.
Ora si attende la sottoscrizione formale del contratto di servizio, con validità annuale, da parte della Fondazione e del Comune.
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