Mercoledì 17 gennaio, memoria liturgica di S. Antonio Abate, a Barletta, presso il sagrato della Basilica Concattedrale S. Maria Maggiore, alle ore 20.00, avrà luogo la "Liturgia di benedizione degli animali".
S. Antonio abate, di origine egiziana, vissuto fra il 250 ed il 356, si ritirò nel deserto della Tebaide, dando origine al monachesimo di tipo orientale.
Nel 335 combatté l'eresia ariana che si era diffusa in Alessandria d'Egitto.
L'iconografia rappresenta il santo con il bastone tipico degli eremiti, con un maiale ai piedi, a simboleggiare il demonio e le sue tentazioni vinte dal santo, un campanello e la fiamma.
A causa del simbolo del maiale, S. Antonio divenne in breve il protettore degli animali domestici, mentre la fiamma ricorda la sua capacità di guaritore di una malattia della pelle detta "fuoco di S. Antonio".
Nel 561 le reliquie del santo furono portate ad Alessandria ed in seguito a Costantinopoli e poi in Francia dove, nell'XI secolo, il santo venne venerato come un potente taumaturgo contro la peste che in quegli anni mieteva vittime in Europa.
"Gli animali sono la parte più piccola della Creazione divina, ma noi un giorno li rivedremo nel mistero di Cristo" (Papa Paolo VI)
Commissione Diocesana Cultura e Comunicazioni Sociali
dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie
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Nella foto, l'asinello di nome "Mosé" che é diventato la simpatica mascotte dei bambini nel piccolo allevamento di animali presso il Santuario di San Ruggiero a Canne della Battaglia in località Boccuta