Nel documento programmatico del Pug si parla di «parco urbano tematico»La valorizzazione dell’area di Canne della Battaglia non passa solo attraverso il recupero del sito e della testimonianza archeologica della località che vide consumarsi la storica battaglia fra romani e i cartaginesi guidati da Annibale. Ci sono potenzialità, come la Masseria Canne o – più nota – San Ruggiero, non ancora prese in considerazione, che potrebbero innescare i meccanismi di quello sviluppo economico e turistico rilanciare “seriamente” l’intero sito di Canne. Non è necessario pensare a provvedimenti particolari: quelli esistono, basta darne attuazione.
Ad esempio nel Documento programmatico preliminare del nuovo Piano Urbanistico Generale del Comune di Barletta, fra gli obiettivi si evince la necessità di Parco Urbano Tematico che abbracci e connetta i siti archeologici della zona con le emergenze ambientali e paesaggistiche prossime all'Ofanto in quella zona che fu lo scenario naturale della battaglia. Di recente, inoltre, è stato stanziato un finanziamento dalla Comunità europea per Canne della Battaglia per l’ampliamento dell’antiquarium e del parcheggio antistante con una serie di piazzole e percorsi che andranno a lambire il sepolcreto. Da ricordare che, in contrada Fontanella, vi è già il progetto di un anfiteatro approvato con una delibera di giunta nel giugno 1988. Purtroppo ci sono altri luoghi che meriterebbero attenzione, soprattutto per scongiurare che spariscano nel tempo a fronte dell’indifferenza totale. E’ il caso della storica Masseria Canne: «casa padronale di fattura ottocentesca che conserva ancora per grandi tratti le caratteristiche abitative e presenta elementi architettonici di difesa, fra cui la garitta pensile, due rampe di scale convergenti di accesso al primo piano».
Ad intervenire è Giuseppe Dargenio, uno dei possessori di una particella di proprietà dell’immobile: «E’ noto il grave stato di degrado in cui versa la Masseria Canne, detta anche Masseria di San Ruggiero al centro, quindi, di un agro ricco di memorie storico-archeologiche ed essa stessa testimonianza di antica architettura rurale». Continua Dargenio: «Non sarebbe inopportuno che, alla luce di quanto fin qui detto, il Comune di Barletta favorisse un accordo tra gli attuali proprietari dello storico immobile, finalizzato ad un semplicissimo progetto di recupero del comprensorio masseriale, basterebbe già questo, senza grandi sforzi. Invece a Barletta a fronte di innumerevoli dibattiti sullo sviluppo tenuti dall’Ufficio Europa con tanti illustri ospiti nella Sala Rossa del Castello alla fine non si riesce, non dico di fare, ma almeno di riunire attorno ad un tavolo i proprietari della masseria e decidere insieme un eventuale semplicissimo progetto di recupero di questo immobile che, guarda caso, insiste in un area archeologica di valenza europea ove indirizzare appunto investimenti per progetti eco-compatibili».
«Nell’attesa – conclude Dargenio - della discussione politica sul nuovo Piano Urbanistico Generale, quindi realizzazione del Parco Urbano Tematico, qualche politico di buona volontà si interessi almeno a far rimettere uno sull’altro i tufi e le pietre che vandali ed incoscienti rubano e deturpano della storica masseria, ritengo non sia tempo sprecato».
Michele Piazzolla
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 21/01/2007
Clicca qui per visionare la galleria fotografica