09/01/2003. SAN RUGGIERO, DA VESCOVO DI CANNE A PROTETTORE DI BARLETTA.
Il libro di Giuseppe Doronzo sempre d’attualità nei tradizionali festeggiamenti di oggi per il Patrono
Un profilo molto “umano” di questo personaggio del Medioevo vicino a noi: perché non ricostruire anche il suo vero volto al computer con l’aiuto della scienza medica?
In occasione dei tradizionali festeggiamenti liturgici di fine anno, resta sempre d’attualità l’accurato libro di GIUSEPPE DORONZO, Socio Fondatore del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia studioso della materia e autore di altre apprezzate pubblicazioni, dal titolo “SAN RUGGIERO DA VESCOVO DI CANNE A PROTETTORE DI BARLETTA” (Editrice Rotas, 1998), frutto di attente ricerche e recensito dal website ufficiale del Comitato all’indirizzo www.comitatoprocanne.com nella sezione LA BIBLIOTECA DEL COMITATO, che ospita una rassegna continuamente aggiornata di volumi su argomenti storici connessi alle attività statutarie del Comitato nel Cinquantenario della Fondazione .
San Ruggiero: questo personaggio del Medioevo così vicino a noi suscita tuttora estremo interesse nell’opinione pubblica. Era alto un metro e sessantaquattro centimetri (qualche spanna in più rispetto alla media del suo tempo), aveva disturbi del metabolismo e molto probabilmente soffriva anche di diabete. Ma tutto sommato era pure un buon camminatore, dote favorevole per lui che era vescovo della cittadella di Canne, situata sulle alture della Valle d’Ofanto a cinquanta metri sul livello del mare e quindi lo obbligava a lunghe peregrinazioni nel territorio per adempiere al proprio ministero episcopale.
Il profilo molto “umano” del Santo Vescovo Ruggiero emerge così dalle tenebre di quasi ottocento anni fa ed oggi, alle soglie del terzo millennio, diventa molto più di una icona per chi, come i Barlettani e prima ancora gli abitatori di Canne, lo venerano come Patrono. Il tutto si deve all’attenta ricognizione delle sue ossa, gelosamente conservate nella clausura dell’omonimo monastero delle Suore Benedettine, compiuta nel 1997 su autorizzazione dell’Arcivescovo Mons. Cassati da due esperti, i medici Francesco Dadduzio e Ruggiero Fuccilli che hanno illustrato minuziosamente gli aspetti finora segreti delle spoglie mortali del Santo Vescovo, arrivando ad incuriosire anche S.E. Mons. Francesco Monterisi, Segretario del Collegio Cardinalizio, che ha avanzato numerose altre ipotesi e stimolato altre ricerche per approfondire gli altri aspetti della ricerca così da attualizzare tali interessanti scoperte nel contesto storiografico del Medioevo di Canne della Battaglia e dintorni.
Negli ambienti scientifici e religiosi potrebbe anche prendere corpo l’ipotesi che già più d’uno ha avanzato e che viene fortemente sostenuta dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia: la richiesta di procedere, di pari passo agli approfondimenti sul periodo storico in cui visse il Santo nella cittadella di CANNE , il piccolo ma importante centro abitato sulle alture della Valle d’Ofanto oggetto degli ultimi studi condotti dai ricercatori della Soprintendenza Archeologica della Puglia al termine della recente campagna di scavi (1999-2000), ad un’operazione che non appare più tanto audace: la ricostruzione (magari al computer) del vero volto di San Ruggiero, come accaduto a Bari per San Nicola, partendo appunto dalla conformazione del suo teschio al quale manca, e nessuno ha saputo finora dato spiegazioni, proprio la mandibola.
COMITATO ITALIANO PRO CANNE DELLA BATTAGLIA – BARLETTA Il Presidente del Consiglio di Amministrazione - Rag. Vitantonio Vinella
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