26/01/2007. La foto digitale ora è certificata.
Presentata una certificazione per marchiare le foto in maniera indelebile già al momento dello scatto con l'identità dell'autore, la località e altre informazioni.
Apprezziamo tutti la foto digitale quando sono necessari piccoli ritocchi, dagli occhi rossi all'inquadratura o per togliere una dominante. Inoltre è una pacchia per i creativi, non più costretti a selezioni cromatiche e posterizzazioni mediante lunghe e noiose sedute in camera oscura dall'esito incerto. Tuttavia bene intendevano i liquidatori danni delle polizze RC Auto quando per primi storcevano il naso davanti a stampe di auto incidentate provenienti da camere digitali. Ma il progresso corre e le compagnie hanno passato all'ala (cioè ai clienti), limitandosi ad aumentare i premi, nonostante l'introduzione della patente a punti e la sensibile diminuzione degli incidenti.
Il problema è ancora più sentito (e sino a ieri irrisolto) quando si trattava di esibire prove nel corso di procedimenti giudiziari. Tuttavia pare che qualcuno abbia infine trovato la soluzione; forse un po' complicata, ma forse è anche la volta buona.
Frédéric Levaux, patron di CodaSystem che è detentrice dei brevetti, afferma che esiste un prototipo che provvede a "tatuare" in maniera indelebile qualsiasi foto digitale già al momento dello scatto.
Le informazioni convergono e sono inscritte con metodi steganografici in ogni singolo file provenendo dalle fonti più disparate: identità dell'autore per mezzo della firma digitale, la località è individuata mediante triangolazioni GPS, la data e l'ora esatta dagli orologi satellitari; e chi più ne ha più ne metta.
Infine le immagini così marchiate vengono ulteriormente criptate e inviate al server di CodaSystem, che stocca l'originale e fa avere una copia certificata conforme al destinatario, che potrebbe perciò usarla come prova accettata in giudizio oppure in ambito infortunistico o commerciale, per non parlare dell'impiego in ambito generale di sicurezza e prevenzione.
Per ovvi motivi chiunque potrebbe dubitare di una foto che, sebbene certificata, non ha per ora la stessa valenza probatoria di un atto notarile o di un verbale del cancelliere; ma è comunque fuori di dubbio che, in caso di contestazioni, il giudice potrà formarsi la convinzione a mezzo di questi ulteriori e convincenti elementi complementari, prodotti da terzi e certificati digitalmente.
Fonte: ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-01-2007
Dodi Casella
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