26/01/2007. SHOAH - Le idee antisemite contro l'olocausto saranno reato.
Sì del Consiglio dei ministri al ddl Mastella: Pene fino a 3 anni per chi diffonde idee sulla superiorità razziale e fino a 4 anni per chi commette o incita a commettere atti discriminatori. Viene istituito un Osservatorio sull'antisemitismo in Italia e il finanziamento di un programma di educazione sulla Shoah ROMA Chi nega l'Olocausto potrebbe essere perseguito penalmente. Ecco quel che prevede il disegno di legge - sei articoli in tutto - presentato dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, approvato oggi all'unanimità dal Consiglio dei ministri, un provvedimento che tuttavia non fa riferimento diretto al negazionismo della Shoah ma si riferisce, in generale, "ai delitti di istigazione a commettere crimini contro l'umanità e di apologia dei crimini contro l'umanità". "Un passo in avanti in una battaglia doverosa di cultura e civiltà, voluto da tutto il governo - ha commentato mastella - un provvedimento importante per combattere ogni forma di discriminazione".
Il progetto amplia e rende più severe le norme per quanti propagandino la superiorità razziale, e quanti commettano, o incitino a commettere, atti persecutori. Il ddl prevede che venga punito con una pena sino a tre anni chiunque diffonda idee sulla superiorità razziale e prevede una pena dai sei mesi a quattro anni per chiunque commetta o inciti a commettere atti discriminatori per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o compiuti a causa del personale orientamento sessuale o dell'identità di genere.
Nel ddl Mastella non compare alcun riferimento specifico al negazionismo della Shoah, come invece era stato ipotizzato in una prima stesura del testo. Il ddl di fatto reintroduce le norme del 1993, previste dal decreto Mancino sulla discriminazione per motivi razziali, etnici nazionali o religiosi che erano state depenalizzate dalla legge sui reati di opinione votata nel 2006 sotto il governo Berlusconi.
Con le nuove modifiche alla legge 2006, dunque, si torna al passato. Basterà semplicemente "diffondere", pur senza fare "propaganda", idee antisemite o sulla superiorità e l'odio razziale per essere perseguiti. In questo senso, dipenderà dall'interpretazione che daranno i magistrati alle nuove norme - viene fatto notare da tecnici del ministero della Giustizia - se le idee o le esternazioni di storici o opinionisti negazionisti della Shoah possono considerarsi o meno diffusione delle idee fondate sulla superiorità o l'odio razziale.
Infine, il disegno presentato dal Guardasigilli prevede che gli assegni vitalizi per i perseguitati politici e razziali non incidano sui limiti di reddito. E' quindi ora possibile il riconoscimento dell'assegno e della pensione sociale indipendentemente dal reddito. Il ddl include il finanziamento di un programma internazionale di educazione sull'Olocausto.
Fonte: www.repubblica.it 25 gennaio 2007
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