Nuovo sequestro dei carabinieri del Noe nella zona anfiteatro: Una vera e propria discarica nell’area archeologica già sigillata nei giorni scorsi. Questa volta i rifiuti erano fra le tombe.
Ancora terreni sequestrati a Canosa, perché adibiti a vere e proprie discariche, usati in maniera illecita come deposito e stoccaggio di rifiuti speciali pericolosi. I Carabinieri del Noe - Nucleo operativo ecologico - di Bari, dopo il sequestro dei giorni scorsi dell’anfiteatro risalente alla prima metà del 1° secolo d.C. (Età augustea), hanno proseguito le indagini nella zona circostante nell’ambito di una campagna di controllo del territorio, in special modo delle aree sottoposte a vincolo archeologico. L’operazione è stata condotta in collaborazione con i colleghi del nucleo Tutela patrimonio culturale, militari del sesto elinucleo, uomini dell´Arma impiegati in territoriale e agenti della Polizia municipale. Sequestrati sei mila metri quadri di superficie, precisamente fra contrada “Crapellotto ” e località Anfiteatro. Sul terreno una vera e propria attività illecita di raccolta, deposito e stoccaggio di rifiuti. Identificati e denunciati due uomini, il proprietario del suolo e il gestore dell’attività, entrambi canosini. Di circa diecimila metri quadri, invece, l’altra area, sequestrata in zona San Paolo. Anche questa, come l’anfiteatro romano, zona di elevato interesse archeologico. Si tratta, infatti, di ipogei sotterranei, di età imperiale, risalenti al II secolo dopo Cristo. Ipogei adibiti a discarica di rifiuti pericolosi tra cui alcuni contenenti cloro-floro-carburi, oli minerali, acido solforico e piombo e non pericolosi tra cui Rottami ferrosi, rifiuti plastici e materiali Inerti non caratterizzati. Ovunque cumuli di rifiuti, fra cui sedili di auto, scarpe, tubi di gomma, contenitori in plastica di insetticidi, residui edili, amianto. Come per il sequestro dell’anfiteatro, anche per queste altre due area la Polizia municipale è stata nominata custode giudiziaria e si occuperà della bonifica delle zone. Ricordiamo che è iniziato tutto da una segnalazione fatta alla Gazzetta dai volontari di Legambiente che per primi hanno scoperto l’anfiteatro e che si sono detti pronti ad adottarlo. Per ora, nelle aree non sono stati rinvenuti reperti archeologici. Cinque dei sei ipogei erano scoperti, con i rifiuti ben visibili, mentre il sesto cunicolo si presentava chiuso, appiattito da uno strato di terreno di riporto gialliccio, usato forse per livellare la superficie. I militari del Noe, che hanno eseguito il sequestro insieme ai Carabinieri della locale stazione, hanno spostato questo strato di terra e sotto hanno potuto vedere affiorare i rifiuti. Ora saranno eseguiti degli ulteriori accertamenti tecnici, per verificare lo stato di riempimento dei cunicoli con i materiali di risulta, per stabilire se gli ipogei sono stati danneggiati e soprattutto per controllare se il sottosuolo risulta inquinato da sostanze tossiche e nocive. Tutt' intorno, quasi ovunque, cumuli alti di immondizia, visibili anche dalla strada. Eppure, a segnalarli, non c'era alcuna denuncia.
Tommi Guerrieri
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 14 febbraio 2007