Il Comune ha candidato il recupero del sito culturale ai fondi del programma regionale: è espressione di un’arte popolare molto suggestiva
MINERVINO - Tornerà all’antico splendore la chiesetta rupestre della Madonna della Croce, situata a pochi chilometri dal centro murgiano. Si tratta di un’antica chiesa del XVII sec., espressione dell’arte popolare, posta in un’area di interesse naturalistico.
IL PROGETTO- Il Comune di Minervino ha candidato il recupero del sito culturale ai fondi del programma operativo regionale Puglia 2000-06, nell’ambito del cosiddetto “Pis normanno-svevo-angioino (che prevede interventi per beni culturali ed edifici adibiti a culto ai fini della valorizzazione dell’offerta turistica) e ha ottenuto il via libera della Regione perché ritenuto un sito di interesse. Il finanziamento è pari a 448 mila euro, con un cofinanziamento del Comune pari a 50 mila euro. Attualmente è stata espletata la gara d’appalto per l’avvio dei lavori.
LA STORIA - La chiesa fu consacrata nel 1628 dal vescovo di Minervino Altobello Carissimi e dovette godere di una particolare attenzione da parte della popolazione a giudicare dalla presenza di due tombe gentilizie, quella del giureconsulto Giovanni De Grassis (1633), del nobile napoletano Gennaro Cristino (1742), e dal lascito per la Cappella di San Pietro, fatto dall’arcidiacono minervinese Alessandro Egizio (vescovo di Andria dal 1657 al 1689). La chiesa, ad unica navata, con due grandi cappelle laterali, era proprietà del Capitolo e agli inizi del secolo XX era officiata dalla Confraternita di San Michele, che vi effettuò dei restauri rilevanti su impulso di don Luigi Veglia intorno al 1910.
IL CICLO DEGLI AFFRESCHI - La chiesa è abbellita da una serie di affreschi che corrono lungo tutti gli archetti della volta, e che rappresentano vari santi, senza un ordine particolare, in una fattura molto popolare. L’arco che immette nell’abside ottagonale, presenta affreschi anch’essi di arte popolare, ma questa volta con un programma iconografico: la Crocifissione, con ai piedi il committente, un sacerdote in talare e cotta; a fianco, in nicchie, due santi a cavallo: San Giorgio che uccide il drago (a destra), e San Martino (a sinistra), e ai alti estremi San Lorenzo ( a destra) e San Vito (a sinistra). Negli oculi della stessa facciata due affreschi raffiguranti Santa Lucia e Sant’Agata. Anche sui pilastri della navata, accanto all’altare, ci sono resti di affreschi dei quattro evangelisti in una sorta di “trompe l’oil” che raffigura degli scanni. Sull’altare centrale si trova l’affresco della Madonna col Bambino di arte popolare molto rimaneggiato. La chiesa costituisce un unicum per Minervino soprattutto per la bellezza degli affreschi, che nel contesto dei lavori saranno restaurati e riportati alla luce.
IL RESTAURO - Il progetto per il recupero ed il restauro (curato dall’architetto Angelo Lauro) è stato particolarmente complesso in quanto la chiesa si trova in una situazione di forte degrado. Le indagini diagnostiche del sito culturale hanno consentito di valutare l’entità dell’intervento. Il progetto prevede: interventi di consolidamento, rifacimento delle coperture, il recupero delle facciate, interventi di ripristino, la sistemazione dell’area esterna.
Dopo gli interventi di ristrutturazione e recupero della Chiesa della Madonna della Croce sarà possibile affrontare la seconda fase di interventi di restauro, finalizzati al recupero degli elementi pittorici, stilistici e formali presenti all’interno della navata e nelle cappelle.
Fonte: La gazzetta del mezzogiorno.