Che fine faranno i reperti archeologici e gli altri beni d'interessi artistico-culturale che i lavori in corso alla stazione di Barletta stanno progressivamente spostando da una parte all'altra del cantiere?
La domanda é d'obbligo perché, nell'atrio di accesso della Stazione di Barletta, il tempo, le circostanze e la discreta sensibilità di privati donatori, associazioni ed enti ha permesso - durante gli anni - di costituire un piccolo ma efficace insieme museale piuttosto ben organizzato sulla storia e sulla cultura della città e del territorio, in modo da offrire anche ai viaggiatori in transito un qualificato "campione" delle bellezze artistiche, architettoniche ed archeologiche di Barletta in rapporto al trascorrere dei secoli e degli avvenimenti di maggior richiamo come quelli connessi alla vita quotidiana. Si tratta di reperti assolutamente originali, ricavati dai contesti di provenienza nel più rigoroso rispetto dei canoni della presentazione in un ambiente come quella della Stazione ad altissima densità di pubblico in movimento.
Ci risulta che le Ferrovie dello Stato hanno sistematicamente provveduto ad un metodico censimento, repertorio e catalogazione di ogni singolo pezzo, tanto da costituire una raccolta ufficiale che gli imminenti lavori di "restyling" alle infrastrutture della Stazione di Barletta (ormai capoluogo della Sesta Provincia pugliese con Andria e Trani) imporranno a breve di trasferire in luogo protetto e sorvegliato, nell'attesa di una risistemazione in loco ma sempre con metodo scientifico e divulgativo atta a documentare la civiltà della comunità cittadina nel corso del tempo. Sotto l'occhio discreto dei sistema televisivi di sicurezza, mentre tutte le altre testimonianze (esempi della civiltà contadina con macine, tavole in pietra, vasche, etc.) sono direttamente fruibili dal pubblico, solo per un importante reperto proveniente dal sito archeologico di Canne della Battaglia, un colonnina medievale, esiste (ma esisterà ancora dopo i lavori in corso?) una specifica vetrina con teca.
Questa la scheda descrittiva riportata in una recente pubblicazione della Soprintendenza Archeologica della Puglia:
BARLETTA - STAZIONE FERROVIARIA - ATRIO
COLONNINA FRAMMENTARIA
- datazione: VI secolo
- materiale: marmo
- dimensioni: m. 1,29 (h); 0,31 (diam.)
- origine: erratica, proveniente da una delle basiliche paleocristiane di Canne
- riferimenti d'archivio: Raspi Serra 1974, nn. 276, 277 e n. 348 conservato nel Municipio; Rusconi nel 1971 la vide in deposito
presso l'Antiquarium di Canne della Battaglia
- descrizione attuale: la colonnetta, priva in buona parte della zona superiore, presenta alla base una serie di baccellature; un sottile
listello rigonfio divide questa zona dalla superiore, decorata da un motivo spiraliforme.
Bibliografia: Rusconi 1971; Iurlaro 1973, p. 316, fig. 1
Ci domandiamo: come saranno nuovamente protetti e valorizzati questi reperti? Quali saranno i nuovi criteri espositivi di questo importante materiale? La Soprintendenza archeologica é stata tenuta informata? Esiste un progetto che renda piena testimonianza alla nostra storia ed alla sua attrattiva in chiave turistica? Attendiamo una risposta da chi compete:
Nino Vinella
Presidente del Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta
Barletta, 22 febbraio 2007
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 24.02.2007