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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

26/02/2007.  Comune di Andria - Anno III –26 febbraio 2007.

“APERITIVO CON LA STORIA”: PRIMO APPUNTAMENTO DOMENICA 4 MARZO

Suscitare interesse per la storia locale e richiamare l’attenzione su quattro importanti avvenimenti che, in epoche differenti, hanno visto Andria partecipe della storia nazionale: queste le finalità di “Aperitivo con la Storia”, la nuova iniziativa culturale organizzata dall’Associazione Turistica “Pro Loco” di Andria con il patrocinio dell’Assessorato comunale alla Cultura.
Il primo appuntamento, sul tema “La Repubblica napoletana del 1799 e il caso di Andria”, si terrà domenica 4 marzo alle ore 11.00 presso il “Noir” in via De Gasperi, 19. Interverrà il prof. Michele Palumbo, docente di Storia e Filosofia presso il Liceo scientifico “R. Nuzzi”.
“Aperitivo con la Storia” si articola in quattro appuntamenti domenicali e vede coinvolti i docenti di alcune Scuole Superiori cittadine- il Liceo scientifico “R. Nuzzi”, il Liceo Ginnasio Statale “C. Troja”, l’I.P.S.S.S “G. Colasanto”e l’Ist. Tecnico Agrario “Umberto I”- che porteranno le loro riflessioni su quattro stagioni memorabili per Andria, dall’età medievale alla Rivoluzione giacobina di fine ‘700, al brigantaggio post-risorgimentale sino all’inizio del secolo scorso.


ADOZIONI DI COPPIA: FAMIGLIE ANDRIESI IN LOTTA PER LE ADOZIONI INTERNAZIONALI

Anche quattro famiglie andriesi tra le 558 coppie interessate all’adozione internazionale che hanno aderito all’iniziativa del Comitato Nazionale “Le Coppie di Chiara”, nato per tutelare le famiglie in attesa di un’adozione internazionale dopo che la Commissione Adozioni Internazionali (C.A.I.) ha disposto la revoca delle autorizzazioni e la cancellazione dall’albo degli enti autorizzati dell’Associazione Chiara Onlus, ente al quale le stesse coppie avevano conferito il mandato per l’adozione internazionale.
Il Comitato, fondato originariamente a Cagliari, ha ricevuto un gran numero di adesioni da tutta Italia ottenendo la solidarietà da molti rappresentanti del mondo civile, sociale e politico e conta oggi sul sostegno, in continua crescita, di oltre 250 famiglie.
Il provvedimento di revoca ha provocato gravi conseguenze perché un gran numero di bambini è costretto a vivere ancora negli istituti per un tempo ad oggi indefinibile in attesa di essere accolti da una famiglia.
Con l’intento di trovare una giusta soluzione, il Comitato, di cui fanno parte le 4 famiglie andriesi, ha rivolto un appello al Ministro della Famiglia, Rosi Bindi, e agli esponenti di tutte le forze politiche, affinché intervengano per risolvere la situazione, consentendo all’Associazione “Chiara” di riprendere ad operare per risolvere l’angosciosa situazione di molte centinaia di bambini e con loro le famiglie che desiderano accoglierli.
Nella lettera è esplicita la disapprovazione da parte del Comitato per il provvedimento della C.A.I. impugnato dinanzi al TAR. L’unico conforto per le coppie, anche se parziale in quanto condizionato dalla tempistica, è la convocazione da parte dell’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Roma al fine di individuare con le loro modalità ed il paese ove concludere il proprio progetto adottivo.
L’appello si conclude con la richiesta da parte dell’Associazione Chiara al Ministro di riprendere ad operare sotto la supervisione di un incaricato della stessa C.A.I. e che intervenga in prima persona affinché si faciliti l’iter adottivo iniziato con l’Associazione Chiara Onlus.
Il comitato ha anche comunicato ai Tribunali dei Minori e agli Assessorati ai Servizi Sociali dell'iniziativa della C.A.I. di incaricare una èquipe di professionisti per incontrare le coppie per cercare di reindirizzarne le scelte adottive verso paesi differenti da quelli verso i quali erano originariamente orientate. In ogni caso, il Comitato ritiene che eventuali valutazioni, peraltro già effettuate in occasione delle istruttorie che hanno poi portato al rilascio dei decreti di idoneità, dovrebbero essere svolte dai servizi sociali territorialmente competenti.






 

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