Il dibattito ha portato alla luce la volontà di contrastare la realizzazione della discarica a due passi dal sito archeologico
Fermo “no” all’immondezzaio del Bacino Ba/4 e ad altre discariche in località “Grottelline” a confine con Poggiorsini nell’incontro organizzato dal Comitato per la difesa del centro storico e del territorio con la Pro Loco. Il clima: imbarazzo e fermezza in una sala gremita di gente. Se il sindaco Carlo Scelzi ha ribadito le ragioni che hanno escluso il ricorso al Tar per Spinazzola: «costoso per le finanze, inutile secondo il parere legale, poiché in sostanza avrebbe solo ritardato l’esecuzione dei lavori».
Quello di Poggiorsini, Ignazio Di Mauro, non ha concesso repliche: «La mia impressione è che gli incontri servono più ad appagare bisogni culturali mentre i tempi per i ricorsi scadono. Aspettiamo il pronunciamento del Consiglio di Stato sentendoci beffeggiati dalla Regione. A Gioia del Colle in presenza di un ricorso Nichi Vendola ha scelto l’attesa, a Spinazzola l’iter per la discarica è proseguito. Noi ritorniamo ad opporci confortati dall’aiuto dei proprietari e chiediamo un sostegno economico per un nuovo ricorso al Tar. Tenteremo di essere ascoltati dalla giustizia mentre i grandi ritengono di aver vinto”. Una determinazione contornata di amarezza condivisa dai cittadini.
Non l’intervento dell’ex sindaco Sabino Saraceno: «Al di là delle manifestazioni, se la discarica deve essere fatta i due Comuni devono chiedere di partecipare ai tavoli per portare a casa il più possibile». La città ha ascoltato ed ha chiesto di non buttare la spugna, invitando Scelzi a ritornare in Consiglio. I cittadini, come nel caso dei proprietari terrieri di località “Grottelline” alle parole della politica hanno preferito le denunce. Le loro accuse sono giunte alla Procura di Trani, alla Dda di Bari, l’antimafia. Perché vogliono vederci chiaro. Non convincono gli atti che hanno dato origine all’immondezzaio a Spinazzola, non convince la ristrettezza dell’area archeologica e il parere espresso dalla Soprintendenza. Non persuade il perché non ci sia stata almeno una riflessione da parte di Vendola, prima della firma della concessione della discarica a Spinazzola in seguito agli arresti di Canosa. Gli imputati di quei fatti condurranno a "Grottelline" il nuovo immondezzaio. Ancor meno convincono le remore verso il ricorso al Tar. I soli partiti che si sono ufficialmente schierati contro la discarica sono Ds, Sdi, Psdi, Italia dei Valori e il consigliere Nicola Di Tullio. Gli altri per il momento tacciono. Intanto l’avvocato Paola Cristiano si è proposta di patrocinare gratuitamente, con altri colleghi, ogni via legale in difesa del territorio e del sito di Grottelline.
Infine gli organizzatori del convegno si attiveranno nei prossimi giorni per una raccolta di fondi oltre a dare origine ad altre forme di protesta, alla Regione e sul sito di Grottelline. No alla discarica, ma anche ad territorio utilizzato in modo criminoso come ha denunciato il presidente della Coldiretti, Michele Lovaglio. «Siamo stati chiamati, ha affermato Lovaglio, nei giorni scorsi dal nostro sindacato a Bari, a vigilare perché a Spinazzola, secondo la Coldiretti campana, spariscono camion che vengono sotterrati con il loro carico pericoloso». La città preoccupata ora si ribella.
Cosimo Forina
Fonte:
La Gazzetta del Nord Barese 5.4.2007