È cappellano nelle carceri minorili, mediatore durante le rivolte: un personaggio "scomodo" tra infanzia e solidarietà
Padre Saverio Paolillo, 45enne nato a Barletta, in Brasile è affettuosamente conosciuto come Padre Xavier, sin da bambino, a soli 11 anni ha sentito il richiamo della Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù, fondata da San Daniele Comboni. Nel 1986 è inviato in Brasile, dove, a San Paolo, con l’aiuto di un gruppo di volontari, ha aperto una casa di passaggio per le ragazze prostitute e nel 1989 è stato uno dei fondatori del «Centro di Difesa dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti». Per il suo lavoro, a dicembre del 2005, è stato insignito del premio «Personalità dell’anno 2005 per i Diritti Umani».
UN RICONOSCIMENTO che testimonia tutta la sua abnegazione e volontà di combattere contro tutto e tutti, anche la polizia locale, pur di difendere i minori. Da circa due settimane è a Barletta, ripartirà tra pochi giorni, ha sempre direzionato il cuore oltreoceano pensando e pregando per i suoi «ninos de strada». Padre Saverio è cappellano nelle carceri, tra le sue specialità vi è anche quella di mediatore quando vi sono rivolte. Momenti di terrore, con situazioni che neanche il più fantasioso dei registi di film horror riuscirebbe a inventare. E, invece, lui grazie al carisma e alla immensa spiritualità, è in grado di risolvere tutto senza inutili spargimenti di sangue. La sua gioia più grande è poter abbracciare ed aiutare i bambini disperati della favelas brasiliane. Bambini a cui la vita ha tolto tutto prima di nascere, i cui unici orizzonti percorribili sono quelli della droga, della prostituzione e dello sfruttamento del loro corpo. E non importa se più volte è stato minacciato di morte o ha dovuto vivere scortato dalla Polizia. Questi ostacoli per padre Saverio Paolillo sono la sfida giornaliera che porta avanti nel nome del Signore.
UNA SFIDA per i troppi "ninos de strada". Attualmente vive ed opera nella città brasiliana di Serra, agglomerato urbano di oltre 400mila abitanti, molti dei quali vivono in situazioni di povertà e di delinquenza. «A Serra purtroppo vi è un altissimo tasso di prostituzione infantile - racconta padre Saverio -. La città è un immenso cantiere siderurgico e vi sono molti operai che sfogano i loro istinti con i bambini piccoli. Altro problema che affrontiamo è quello del tasso di omicidi: ve ne sono 101 ogni 100mila abitanti. Per comprendere questa mattanza è sufficiente considerare che secondo l’Onu, se si supera il parametro di 50 ogni 100mila si è in un clima di guerra civile. Ma queste situazioni non ci spaventano, anzi ci spronano a continuare nella nostra azione». Padre Saverio si è rimboccato le maniche e ha dato vita a sette macro-progetti di «accoglienza globale », che si rivolgono ai 2500 minori e alle loro famiglie. «Il Progetto Aica (Assistenza Integrale al bambino e all’Adolescente) non si occupa solo di assistere, ma serve a creare forme di cittadinanza.
«LA MISSIONE è quella di stimolare i ragazzi e le loro famiglie e recuperare l’auto-stima, a riconoscere la propria dignità e a lasciarsi coinvolgere nella conquista dei diritti - afferma convinto Padre Saverio -. Con il nostro lavoro non stiamo prestando un favore, ma stiamo compiendo il dovere di garantire ai ragazzi il diritto a vivere con dignità. La nostra proposta pedagogica cerca di sviluppare nei ragazzi la coscienza critica, la capacità di lettura e di analisi della realtà e la ricerca e sviluppo di iniziative che garantiscano la promozione della loro dignità. In questa maniera si sconfigge la logica del clientelismo sostituendola con quella del diritto». Per chi volesse «aiutare o colloquiare» con Padre Saverio può farlo all’indirizzo email pexav@bol.com.br o visionare una intervista sul sito www.barlettaonline. net.
Giuseppe Dimiccoli
Fonte:
La Gazzetta del Nord Barese 29 aprile 2007