11/05/2007. Domenica 20 maggio: 41ª Giornata delle comunicazioni sociali.
BAMBINI E MEDIA Sempre con i genitori
"L'adeguata formazione a un uso corretto dei media è essenziale per lo sviluppo culturale, morale e spirituale dei bambini", a patto però che si tenga conto delle "responsabilità dei media come industria" e del "bisogno di una partecipazione attiva e critica da parte dei lettori, degli spettatori e degli ascoltatori". Lo scrive BENEDETTO XVI, nel messaggio per la 41ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebrerà il 20 maggio sul tema: "I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l'educazione". Per il Papa, "le complesse sfide che l'educazione contemporanea deve affrontare sono spesso collegate alla diffusa influenza dei media nel nostro mondo". A causa della globalizzazione e del "rapido sviluppo della tecnologia", infatti, i media "delineano fortemente l'ambiente culturale", al punto che "vi è chi afferma che l'influenza formativa dei media è in competizione con quella della scuola, della Chiesa e, forse, addirittura con quella della famiglia". Di qui la necessità di "educare i bambini ad essere selettivi nell'uso dei media", come "responsabilità dei genitori, della Chiesa e della scuola": "di primaria importanza" soprattutto "il ruolo dei genitori", che "hanno il diritto e il dovere di garantire un uso prudente dei media, formando la coscienza dei loro bambini affinché siano in grado di esprimere giudizi validi e obiettivi che li guideranno nello scegliere o rifiutare i programmi proposti". In questo compito, sostiene il Pontefice, "i genitori dovrebbero essere incoraggiati e sostenuti dalla scuola e dalla parrocchia".
LA "TENTAZIONE DI FAR SENSAZIONE". "La tentazione di far sensazione non dovrebbe essere passivamente accettata nei luoghi di insegnamento", perché "la bellezza, quasi specchio del divino, ispira e vivifica i cuori e le menti giovanili, mentre la bruttezza e la volgarità hanno un impatto deprimente sugli atteggiamenti e i comportamenti". È l'ammonimento del Papa al mondo della scuola, contenuto nel Messaggio."L'educazione ai media dovrebbe essere positiva", suggerisce il Papa, che esorta a porre i bambini "di fronte a quello che è esteticamente e moralmente eccellente", in modo da aiutarli a "sviluppare la propria opinione, la prudenza e la capacità di discernimento", tramite "il valore fondamentale dell'esempio dei genitori". Benedetto XVI esorta inoltre i "responsabili dell'industria dei media" a "salvaguardare il bene comune, sostenere la verità, proteggere la dignità umana individuale e promuovere il rispetto per le necessità della famiglia".
"LA VIOLENZA NEI MEDIA È PERVERSIONE". "Ogni tendenza a produrre programmi - compresi film d'animazione e videogames - che in nome del divertimento esaltano la violenza, riflettono comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana, è perversione, ancor di più quando questi programmi sono rivolti a bambini e adolescenti". Rivolgendo tale monito all'industria dei media, il Papa si chiede provocatoriamente: "Come spiegare questo divertimento agli innumerevoli giovani innocenti che sono nella realtà vittime della violenza, dello sfruttamento e dell'abuso?". Anche "le parrocchie e i programmi delle scuole oggi", secondo Benedetto XVI, "dovrebbero essere all'avanguardia per quanto riguarda l'educazione dei media".
L'EDUCAZIONE ALLA BELLEZZA. I media spesso vengono usati per "attirare" l'attenzione dei bambini "con finalità commerciali o per inculcare visioni distorte della realtà o, ancora, per suscitare pulsioni improprie o dipendenze". A soffermarsi sull'invito del Papa all'educazione alla "bellezza" è mons. CLAUDIO GIULIODORI, vescovo di Macerata-Tolentino-Reanati-Cingoli-Treia e già direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali della Cei, secondo il quale "con questo messaggio famigli,e parrocchie, società civile e industria de media sono state richiamate a prendere davvero sul serio il futuro della società garantendo un equilibrato virtuoso rapporto tra bambini e media".
UN PALLONE...AL POSTO DEL TELEVISORE. E' la proposta dell'Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, che in vista della Giornata sollecita a mettere via il televisorino dalla stanzetta dei bambini: anche parlandone a messa o al catechismo, e chiedendo loro cosa metterebbero al suo posto. Altro tema spinoso da affrontare per i genitori, quello dei videogiochi. "Pollice verso" per i videogiochi violenti, "pollice alto" invece per i videogiochi che aiutano a conoscer la realtà, a migliorarci, a superarsi. Anche in parrocchia si può organizzare una "visione pubblica per ragazzi" di videogiochi, con la conduzione di un animatore competente, dove i videogiochi vengano giudicati con un voto e alla fine suddivisi in videogiochi "da buttare, da salvare, da promuovere". Per quanto riguarda il dibattito sull'uso e la sicurezza della rete, l'Ucs della Cei propone di utilizzare la "Guida al web" realizzata dall'Associazione Webmaster cattolici: 10 consigli utili, sotto forma di fumetto, da diffondere in famiglia, a scuola e in parrocchia, rivolti agli educatori e animatori della comunicazione e della cultura per "navigare senza affondare" nell'era di internet (www.wwebcattolici.it). Commissione Diocesana Cultura e Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie - Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie e Nazareth - http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/vis_diocesi.jsp?idDiocesi=205
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