15/05/2007. NEWSLETTER DELL'AGENZIA PER L'INCLUSIONE SOCIALE - N.17.
Pubblicata la ricerca sul rapporto tra scuola e impresa
Sono disposti a trasferirsi pur di fare un'esperienza di lavoro. Hanno avuto la possibilità di fare stage ma solo uno su dieci ha avuto esperienze di alternanza scuola-lavoro. Sono alcuni dei risultati della ricerca realizzata dall'Agenzia nel corso dell'anno 2006 e scaturita dall'altro studio sul "Monitoraggio dei fabbisogni di figure professionali delle imprese".
Dai risultati emerge che uno studente su due ha avuto la possibilità di fare stage formativi e ha fatto esperienze esterne coordinate dalla scuola. Solo 11% ha avuto però occasioni di alternanza scuola-lavoro.
Dallo studio emerge come poco meno del 90% degli studenti sia disposto a trasferirsi per un lavoro conforme alle proprie ambizioni e oltre tre su quattro degli intervistati è disposto a viaggiare all'estero. Oltre la metà dei ragazzi è addirittura disposto a cercare lavoro oltre i confini italiani pur di aver gratificazione professionale. Nonostante questo, però, solo il 15% ritiene di avere strumenti sufficienti per cercare un'occupazione all'estero.
L'ambito lavorativo dei servizi è maggiormente preferito rispetto a quello della produzione. In particolare, all'interno dell'ambito della produzione, i settori in cui gli studenti ambiscono maggiormente a lavorare sono quello dell'edilizia e dei lavori pubblici (19,2%), settore tessile, dell'abbigliamento e del cuoio (19,2%) ed il settore elettrico ed elettronico (14,5%); invece, molto poco diffusi nei sogni sul futuro dei giovani partecipanti alla ricerca sono soprattutto il settore produttivo del legno (3,2%) e quello della carta (2,9%). L'ambito lavorativo dei servizi risulta essere il più ambìto dagli studenti come futuro ambito di lavoro. Scendendo nel particolare, tra i più segnalati ci sono il settore degli audiovisivi, dello spettacolo e della pubblicità (11,5%), il settore del turismo, dell'ospitalità e del tempo libero (11,3%) ed il settore dell'educazione e della formazione (9,9%).
Poco segnalati dai rispondenti sono, invece, soprattutto il settore delle attività associative (2,1%) e dei trasporti (3,6%). Andando ancora più nel dettaglio, è stato chiesto agli studenti quali fossero le particolari mansioni che vorrebbero svolgere nella loro attività professionale futura. Coerentemente con la diffusa preferenza per le aree lavorative del commercio, del marketing, della progettazione e della ricerca, l'attività che più attrae gli studenti è quella che riguarda la progettazione e l'ideazione (8,5%). Tra le mansioni maggiormente preferite, ci sono anche le attività che consentono di avere contatti con altre persone (7,6%) e di viaggiare (6,9%). Poco ambite sono invece le mansioni che richiedono di lavorare manualmente ed i lavori di precisione.
La ricerca da un lato ha, da un lato, l'obiettivo di approfondire le competenze "distintive e peculiari per il profilo professionale" richiesto dalle imprese. Dall'altro lato, rispetto al profilo delineato, lo studio intende comprendere quanto i giovani siano in linea con le necessità lavorative e di competenze richiesta dal tessuto imprenditoriale. La ricerca per l'universo dei soggetti coinvolti e dei sistemi messi in relazione ha messo a confronto i giovani, la scuola, le imprese, le strutture territoriali di promozione dell'occupazione.
È suddivisa in tre grandi aree: - giovani in uscita: sottoposti ad indagine 2093 studenti dell'ultimo anno degli istituti secondari superiori (hanno risposto 22 istituti su 35). Obiettivo principale: verificare le loro aspettative in uscita, a quali profili professionali ambiscono, quali atteggiamenti hanno nei confronti del proseguimento degli studi universitari e quali aspettative hanno nei confronti del lavoro, verificando direttamente il sistema dell'orientamento post-diploma. - per le istituzioni scolastiche (docenti orientatori di 24 istituti) analizzare il rapporto di collaborazione e di sinergia con il territorio per creare le migliori 7 condizioni per poter orientare i giovani nelle scelte di studio o di lavoro (imprese, centri per l'impiego, Enti Locali). - per le imprese (83): indagare quali ritengono essere le aree "strategiche" in potenziale crescita, quali profili richiedono ma soprattutto quali "competenze" sono strategiche per innescare processi virtuosi per una migliore occupabilità dei soggetti. Il volume è disponibile in agenzia per chiunque ne faccia richiesta.
Newsletter a cura di: Alessandro Lorizzo 0883-555191 a.lorizzo@inclusionesociale.it www.inclusionesociale.it
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