07/05/2005. Per una spiritualità del comunicatore.
ARCIDIOCESI DI TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE E NAZARETH Commissione cultura e comunicazioni sociali Settore comunicazioni sociali – Mailinglist diocesana “Abbiamo pensato anche a te”
Lettera alla comunità diocesana in occasione della 39^ Giornata mondiali delle comunicazioni sociali (8 maggio 2005)
Carissimi,
domenica 8 maggio, solennità dell’Ascensione del Signore, si celebra la 39^ Giornata Mondiale della Comunicazioni Sociali. Come sempre, la riflessione trova la sua sorgente nel messaggio che, puntualmente ogni anno, il Papa ha voluto offrire il 24 gennaio in occasione della Festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori nei mezzi della comunicazione sociale. Tale documento, dal titolo “I mezzi della comunicazione al servizio della comprensione dei popoli”, riveste un’importanza particolare per l’ampiezza delle problematiche richiamate, in quanto si inserisce in un contesto che coincide con alcune delle più grandi questioni, come quella della promozione dell’unità della famiglia umana attraverso l’utilizzo dei mezzi della comunicazione sociale. I media, infatti, sottolinea il Santo Padre, “hanno un potere straordinario e possono unire i popoli o dividerli, creando legami di amicizia o provocando ostilità” (n. 1). A tal proposito desidero ricordare la Lettera apostolica di Giovanni Paolo II, “Il rapido sviluppo”, pubblicata il 24 gennaio 2004 e indirizzata ai responsabili della comunicazioni sociali. In essa, tra l’altro, si legge che centro e fine della comunicazione deve essere la persona umana. Affido alla lettura personale l’approfondimento dei due documenti che sono gli ultimi di Giovanni Paolo II sul tema della comunicazione sociale. Mi piace considerarli come una sorta di testamento spirituale relativo a questo ambito, al quale ha dedicato cura, tempo, spazio con scritti di grande profondità. Da questi ultimi risalta il costante e necessario accostamento richiamato da Giovanni Paolo II tra l’essere operatore nel campo dei media e la spiritualità che deve animarlo. Questa non può polverizzarsi, perdendo consistenza, nel fugace, nel banale, nel gridato, nella ricerca del successo personale e della propria affermazione; in una comunicazione sganciata da quelle fondamentali istanze che, all’inverso, quando sono soddisfatte, le imprimono valore, senso, significato, unità, diritto di cittadinanza. La ricerca della verità, la difesa della dignità della persona umana, la promozione della cultura della vita sono come le coordinate lungo le quali deve dipanarsi il non facile compito di essere comunicatori. E, coloro che, tra essi, sono credenti, utilizzando i potenti mezzi della comunicazione sociale, possono contribuire alla diffusione del Vangelo ( cfr. “Il rapido sviluppo”, n. 6). E’ ormai prossimo il Congresso Eucaristico Nazionale, che si terrà a Bari dal 21 al 29 maggio 2005. E’ un evento di grande portata ecclesiale, religiosa ed anche sociale. Vedrà la partecipazione di tanti provenienti da ogni parte d’Italia e ruoterà attorno al tema: “Senza la domenica non possiamo vivere”. Lì non si tratterà solo di richiamare e di riscoprire il valore e l’identità dell’Eucaristia nel Giorno del Signore per la vita credente, ma anche di chiedersi come comunicare la bella notizia del Crocifisso Risorto per una promozione della cultura cristiana. Di certo, non è questa la sede per affrontare approfonditamente la questione, ma non mi pare azzardato affermare che i mass media molto possono concorrere a una rimodulazione della nostra civiltà alla luce del mistero pasquale, per essere un’autentica civiltà dell’amore. Carissimi donne e uomini della cultura e del mondo dei media, da questo punto di vista, avete un compito prezioso! Quello di “dire”, utilizzando l’odierno linguaggio e i potenti mezzi della comunicazione, il gesto supremo di donazione di sè che Gesù Cristo ha fatto a tutta l’umanità, rimanendo presente in mezzo a noi nell’Eucaristia. Questa sua presenza reale nascosta nel “pane” e nel “vino” consacrati sono la risposta più convincente alla nostra sete di autenticità e di credibilità nel vero amore. Vi aspetto al Congresso Eucaristico! Intanto su tutti voi invoco la benedizione del Signore.
Trani, 18 aprile 2005
Giovan Battista Pichierri Arcivescovo
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