03/09/2007. LA DOMANDA DI ISTRUZIONE UNIVERSITARIA NELLA PROVINCIA BARLETTA-ANDRIA-TRANI .
Pubblichiamo un estratto della tesi in Statistica dall'omonimo titolo brillantemente discussa nella sessione di laurea da Rosanna Corvasce (nata a Barletta il 22 marzo 1981) presso l'Università degli Studi di Bari - Facoltà di Economia e Commercio, relatore il Prof. Giovanni Girone, con voto finale 110/110.
La sesta Provincia pugliese è stata istituita con legge 148 dell’11 giugno del 2004 dopo un iter formativo durato diversi decenni, Barletta, infatti, fin dal XVII secolo era capoluogo della regione Puglia. È il primo caso in Italia di Provincia con tre comuni capoluogo, ossia Barletta, Andria e Trani. È composta da 10 comuni: 7 appartenenti alla provincia di Bari ( Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa di Puglia, Minervino Murge, Spinazzola e Trani) e 3 appartenenti alla provincia di Foggia ( Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli). Attualmente la sesta Provincia non è ancora operativa: esiste da un punto di vista formale e non sostanziale, in quanto devono ancora essere ripartiti gli enti istituzionali e insediati gli organi collegiali. Sancisce il quarto comma dell’art. 2 della legge 148/2004 istitutiva della sesta Provincia che : “Le prime elezioni degli organi elettivi della nuova provincia Barletta, Andria, Trani hanno luogo in concomitanza con il primo turno utile delle consultazioni elettorali per il rinnovo degli organi elettivi della provincia di Foggia o di Bari”; poiché le prime elezioni sono state fissate nel 2009 per la provincia di Bari e nel 2008 per la provincia di Foggia, sarà proprio in questa circostanza che si svolgeranno quelle della istituenda Provincia. Nel lavoro di tesi che ho elaborato (grazie alla collaborazione del mio relatore Prof. Giovanni Girone e di tutti i Dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria superiori del territorio della provincia B.A.T) ho condotto un’indagine statistica volta a recepire l’opinione circa la istituzione di un polo universitario nella provincia B.A.T. È stato distribuito un questionario anonimo, da me redatto, a tutti gli studenti frequentanti il penultimo e ultimo anno delle scuole secondarie superiori presenti nel territorio. Si è trattata di un’indagine sull’intero collettivo e non su campione. Gli studenti intervistati alla fine della rilevazione sono stati 5111. Dalla rilevazione è emerso che l’età media degli studenti si attesta ai 18/19 anni, ciò indica una certa regolarità nel frequentare le scuole superiori, chi ha un’ età superiore ai 20 anni sono coloro indietro nel corso di studio e che magari frequentano istituti di istruzione serali. Per quanto riguarda la classe frequentata si evince una lieve maggioranza degli studenti iscritti al IV° anno rispetto a quelli iscritti al V°. Relativamente alla maturità e quindi all’istituto frequentato, predominano quelli a carattere tecnico-scientifico e professionale rispetto a quelli ad indirizzo umanistico. Nella seconda parte del questionario è stata posta agli studenti la domanda circa la intenzioni dopo la maturità: il 65,1% pensa di proseguire gli studi con una percentuale delle femmine (73,9%) più alta rispetto ai maschi (56,6%) che viceversa preferiscono iniziare un lavoro; in generale chi decide di iniziare un lavoro rappresenta il 30,2%, la restante percentuale decide di fare altro. Circa le motivazioni indicate dagli studenti: “Ottenere un titolo necessario per l’inserimento nel mondo del lavoro” è la risposta indicata maggiormente dagli studenti intervistati, seguita da “Per l’ampliamento della mia preparazione”; pochi considerano l’università come area di parcheggio, infatti solo l’1,9% ha risposto “Fare qualcosa fin quando non troverò lavoro”. Il corso di studio da frequentare dopo la maturità maggiormente indicato è il cosiddetto 3+2, ossia Laurea di I°livello seguita dalla Laurea specialistica, sono pochi infatti che decidono di fermarsi al primo livello di Laurea. Il 13,7% invece pensa di frequentare un corso di formazione non universitaria, il numero maggiore di studenti che hanno indicato questa preferenza è di sesso maschile. Bari è la sede universitaria che ha riscosso il maggior numero di risposte da parte degli studenti, Foggia è stata indicata solo da coloro che risiedono nei dintorni, mentre una modesta percentuale si orienta verso le facoltà situate fuori del territorio pugliese (Roma, Milano, Bologna, Torino, ecc.). Alla domanda circa la conoscenza della istituzione di un nuovo polo universitario nella nuova Provincia, le percentuali delle risposte si dividono quasi a metà: il 53,3% dice di esserne a conoscenza, mentre il 46,7% no, probabilmente l’argomento non è ancora oggetto di discussione a livello mediatico e quindi poco diffuso, considerato anche che la nuova Provincia non è operativa. Quando però è stato chiesto di esprimere l’opinione favorevole o contraria a questo progetto, la stragrande maggioranza (70,6%) ha risposto positivamente; tra le ragioni: minore stress e minori costi di trasporto, quindi maggiore comodità, non doversi allontanare dalle proprie famiglie, evitare l’affollamento degli atenei già presenti nel territorio, un maggior numero di iscritti all’università e quindi maggiore crescita culturale, maggiori servizi offerti al territorio e vero e proprio motivo di orgoglio della nuova Provincia. Il 3,3% non ritiene positiva l’istituzione di un polo universitario in quanto pensano che nel territorio siano già presenti altre università, magari da potenziare, oppure il nuovo polo potrebbe risultare poco competitivo, mentre altri studenti aspettano proprio l’inizio dell’università per potersi allontanare dalle proprie famiglie. Una percentuale non trascurabile, il 26,1%, ha risposto “Non so”, magari o l’argomento non interessa o aspettano che effettivamente si concretizzi il progetto prima di esprimere una propria opinione. Le facoltà che dovrebbero essere attivate nel futuro polo universitario sono quelle a carattere tecnico-scientifico; le maggiori preferenze si orientano verso Medicina e Chirurgia, Giurisprudenza, Economia, Ingegneria, Psicologia, mentre quelle meno indicate sono Scienze politiche, Agraria, Sociologia. Il 54,1% di coloro che decidono di proseguire gli studi, pensa di frequentare il polo universitario nella nuova Provincia qualora fosse istituito, il 22,5% no, mentre il 23,4% non sa. Infine si è chiesto agli studenti intervistati di indicare la propria opinione circa la decentramento dei corsi di studio in più comuni della Provincia. Il 63,1% è favorevole, mentre il 36,9% contrario. Circa il comune preferito in cui dislocare i corsi di studi quasi tutti hanno indicato il proprio comune di residenza, evidenziando un aspetto campanilistico nelle risposte fornite. Comunque i comuni maggiormente indicati sono quelli capoluogo della nuova Provincia, ossia Barletta (32,0%), Andria ( 23,7%), Trani (21,0%). Concludo dicendo che dall’indagine che ho svolto è emerso che gli studenti del territorio della Provincia Barletta-Andria-Trani sono favorevoli all’istituzione di un nuovo polo universitario solo però se subordinato a due caratteristiche: QUALITÁ ed EFFICIENZA.
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