E’ in pubblicazione fino al 15 luglio nell’albo pretorio comunale la Delibera di Giunta n. 170 del 17 giugno 2005 con cui l’Amministrazione Comunale di Barletta ha approvato il progetto definitivo da un milione di euro per la riqualificazione dei sistemi di fruizione del Parco Archeologico Ambientale di Canne della Battaglia.
Tutti presenti in seduta i membri dell’esecutivo di centro-sinistra guidato dal Sindaco Dott. Francesco Salerno; unica assente l’assessore di Rifondazione Comunista, Maria Campese, Assessore alle politiche ambientali con competenza in materia di interventi di prevenzione, salvaguardia e sviluppo del territorio, ivi compresi gli interventi di risanamento ambientale; delega per i siti di Ariscianne, Montaltino e per l’Ofanto e per il progetto “Città sane”, Servizi pubblici, infrastrutture e reti tecnologiche.
Questo il dispositivo, in sintesi, del provvedimento.
RIQUALIFICAZIONE DEI SISTEMI DI FRUIZIONE DEL PARCO ARCHEOLOGICO-AMBIENTALE DI CANNE DELLA BATTAGLIAA.P.Q. REGIONE PUGLIA
ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO
“BENI ED ATTIVITA’ CULTURALI”
DELIBERA CIPE 142/1999
SISTEMA DELLE AREE ARCHEOLOGICHE
PROGETTO: ARCH. DORIANA DE TOMMASI
ARCH. STEFANO SERPENTI
COLLABORATORI:
DOTT.ARCH. SIMONA DENTICO
RILIEVI: GEOM. MARCELLO MONTENEGRO
GEOM. EMANUELE MARZOCCA
SERVIZI TECNICI COMPUTERIZZATI:
STUDI TECNICI & SERVIZI SRL - BARI
PROGETTO DEFINITIVO ART.215 D.P.R. 554/99
RELAZIONE DESCRITTIVA
1. INQUADRAMENTO STORICO E TERRITORIALE
Il sito è un notevole centro archeologico nella campagna a sud-ovest di Barletta, a 65mt sul l.m., presso la riva destra dell’Ofanto, ove sorgeva l’antica città di Canne.
Il luogo passò alla storia per la vittoria di Annibale sui Romani nel 216 a.C. e fu distrutta dai Normanni nel 1083.
L’area interessata dai ritrovamenti comprende la “Cittadella di Canne”, il Sepolcreto ed il secondo Villaggio Apulo, oltre i resti di ville e fattorie romane rinvenute nei pressi della stazione ferroviaria.
La stessa posizione geografica di Canne, per le sue caratteristiche orografiche, spiega l’importanza che ebbe il sito anche in periodi precedenti a quello romano. Infatti sono state rinvenute tracce di insediamenti neolitici presso la “Masseria di Basso” e in località “Pezza del Pilone”, mentre resti dell’età del bronzo sulla collina di Canne e nella zona del “sepolcreto”, ove sorge anche un “menhir”.
Resti di due abitati apuli sono stati rinvenuti sia sulla collina che nella zona del “sepolcreto”.
Sempre nei pressi dell’abitato antico, sulla destra e sulla sinistra del fiume Ofanto, furono rinvenute tombe medievali.
Nella primavera del 216 a.C. Annibale si impossessò dei magazzini di rifornimento che i Romani tenevano a Canne. Qui lo raggiunsero i Consoli romani con un esercito di 80.000uomini, che furono schierati contro i 50.000 uomini di Annibale. Lo scontro armato divampò con molta probabilità nella piana dell’Ofanto e si estese con una serie di scontri successivi fin sotto Canne fra le alture di S. Mercurio (presso la attuale stazione ferroviaria), dove i Romani, completamente accerchiati dalle truppe cartaginesi, furono in gran parte annientati.
Secondo diversi calcoli si é stimato che in quello scontro vi perirono circa 50.000 romani ed altri 10.000 furono fatti prigionieri. Annibale invece perse in tutto 8.000 uomini.
Oltre che di questa battaglia, una delle maggiori dell’antichità e la cui manovra a tenaglia rimase esemplare nella storia, la zona di Canne fu teatro di altri scontri, per la sua importanza strategica, sia in età romana che medievale.
Alla zona archeologica si accede agevolmente seguendo la statale93, Appulo-lucana, o dalla città di Barletta o dalla città di Canosa, distando da entrambe pochi chilometri.
L’accesso per ferrovia è consentito dalla linea “Barletta-Spinazzola” lungo la quale ritrova, a km 12 dalla stazione di Barletta e a km 13 dalla stazione di Canosa di Puglia, la stazione di Canne della Battaglia, dalla quale è agevole accedere alle varie località della zona archeologica.
Sulla base della lettura dei dati archeologici e dei ritrovamenti è stato possibile ricostruire la storia di Canne, dalla formazione dell’iniziale nucleo insediativo in età preistorica fino all’esaurimento della cittadella nel XIV secolo.
La storia di Canne appare caratterizzata la due elementi: la posizione strategica, e lo stretto legame con Canosa. La collocazione topografica della collina murgica denominata Monte di Canne, posta a controllo del Tavoliere e del basso corso del fiume Ofanto, ha infatti comportato una precoce e continua occupazione antropica il cui carattere militare risulta evidente dalle lotte condotte in epoche diverse per il suo possesso.
La dipendenza da Canosa, centro di produzione artigianale ed industriale di elevato livello su vasta scala, ha significato invece la valorizzazione in senso economico del centro vicino alla costa ad essa collegato tramite l’arteria fluviale ed un sistema viario diretto, ed una sua omologazione culturale rilevabile dalle fasi evolutive dell’abitato e dai materiali.
In quest’ottica va inquadrata la formazione di un insediamento stabile nel territorio di Canne, le cui principali modalità abitative sono costituite da un sistema di raggruppamenti rurali sparsi su colline ed economicamente autonomi, individuabile a partire dall’età preistorica, e da un’occupazione di tipo urbano circoscritta alla collina di Monte di Canne e difesa da mura, datata verso la fine del IV sec. a.C.
Nell’ultimo assetto, Canne corrisponde al “vicus”che ha ospitato un ricco granaio dei Romani, e che è stato conquistato da Annibale, ricordato dalle fonti storiche nelle vicende della seconda Guerra Punica. L’effettivo rinvenimento di fosse granarie e cisterne nel villaggio, e la individuazione di fattorie nel territorio circostante, testimoniano la persistenza del tradizionale sistema agricolo anche in seguito all’espansione romana, che non ha comportato all’inizio rilevanti trasformazioni nell’ordinamento autosufficiente dei centri minori.
Più incisivo per la storia di Canne deve essere stato l’episodio annibalico, che, a prescindere dalla momentanea devastazione verificabile nella brusca interruzione dell’abitato, deve aver a lungo pesato nella memoria dei Romani. Motivi militari hanno impedito l’abbandono della collina, ma la sua occupazione deve essere rimasta limitata ad un presidio.
Gli unici ritrovamenti editi si riferiscono a ville di età imperiale nei pressi della stazione ferroviaria, legate alle colture di cereali, olio e vite. Sembra che, nel corso degli sbancamenti effettuati per la ferrovia, sia stata sconvolta un’area sepolcrale intensamente utilizzata.
Nelle cronache storiche del periodo tardoantico Canne nominata in poche occasioni, per le sue funzioni militari di presidio bizantino; la recente attribuzione al VI sec.della cripta, basata sulla scoperta di mattoni con il monogramma del vescovo canosino Sabino o del successore Rufino, permette di inserire l’abitato in un ambito urbanistico più evoluto, anche se strettamente legato all’impianto murario, come mostra la stessa collocazione topografica dell’edificio religioso, sul versante occidentale della collina.
Le fonti altomedievali di carattere storico od amministrativo, documentano sotto la dominazione longobarda un’organizzazione abitativa di tipo rurale nel “castrum”, ed una ridistribuzione del territorio intorno alle fondazioni benedettine, favorite dalla lungimiranza dei Longobardi, che vi avevano individuato un canale di penetrazione pacifica e più duratura.
L’inserimento di Canne nell’area politica e commerciale bizantina trova espressione materiale in una locale attività edilizia ed in un movimento di merci e di monete,di cui gli oggetti dei corredi funerari e di ritrovamenti sporadici rappresentano una significativa campionatura.
Le indicazioni cronologiche e culturali fornite dagli elementi di corredo trovati,unitamente ai recenti studi sugli usi funerari e le tipologie delle tombe nei cimiteri altomedievali dell’Italia meridionale, hanno permesso di riconoscere i sepolcreti ascrivibili a questa fase, e di datare gli edifici di culto intorno ai quali si dispongono.
La loro distribuzione topografica rivela una preferenza delle alture intorno all’abitato – località Fontanella, Pezza La Forbice, Collina di S. Mercurio – ma non esclude un’occupazione urbana, intorno alla “Basilica Minor”, presso la cripta, e lungo le mura del versante settentrionale.
La sua designazione a “civitas” documentata nel 1001, con la seguente elezione di un vescovo sotto il controllo dell’Arcivescovo di Canosa a Bari, rappresenta il riconoscimento giuridico della vitalità di Canne, durata sotto i Normanni, che vi eressero un castello, almeno fino alla distruzione del 1083.
L’individuazione di un quartiere extraurbano sulle falde meridionali della collina, contenuto in un seconda cinta muraria, e di materiali ceramici documentano una persistenza abitativa fino al XIV secolo, ma le fonti già indicano nella seconda metà del XIII una crisi demica ed economica tale da giustificare la violenta traslazione delle reliquie di San Ruggero a Barletta. Gli atti ufficiali che definiscono l’annessione del territorio e nel 1455 del titolo episcopale a Barletta sanciscono l’abbandono ed il declino di Canne.
Nelle vicinanze della cittadella, sulla destra dell’Ofanto, in località “Fontanella” e”Forbice”è collocato il vasto sepolcreto “annibalico”, con centinaia di tombe ritenute allora dei combattenti, ma che si sono rivelate,invece,pertinenti ad un cimitero medievale (X-XIV secolo) che si affolla intorno ad un edificio di culto,ed impiantato sui resti di un abitato indigeno preannibalico.
Alla cittadella di Canne si accede seguendo il sentiero che parte nei pressi dell’Antiquarium, varcando l’originaria porta orientale. A sinistra, strettamente connesso alla cinta muraria, si può osservare la mole del castello normanno-svevo con quattro torri angolari e sale interne originariamente decorate da pavimenti musivi (resti rilevanti). Ripercorre quindi il decumano ornato da una serie di elementi di spoglio: colonne,miliari, cippi, are, basi onorarie,di cui alcune purtroppo trafugate, provenienti da Canosa.
Da un lato e dall’altro del decumano si trovano le abitazioni private, anch’esse costruite con materiali di reimpiego di età classica, delle quali alcune ben rifinite nei paramenti come i resti dell’edificio antistante l’area delle basiliche cristiane.
In alcuni tratti è visibile anche l’originaria pavimentazione della strada con tracce di solchi di carri.
L’area di maggior interesse della cittadella é costituita dal complesso religioso comprendente tre edifici di culto di epoca successiva, sovrapposti lungo il pendìo occidentale raccordati, al centro, dal sarcofago che conteneva le spoglie di S. Ruggero vescovo e patrono di Canne, traslate a Barletta nel 1276.
La basilica inferiore, a tre navate,con un’unica abside (ricostruita), a torto ritenuta la “cripta”, probabilmente da assegnare ad età paleocristiana, come attestato dal rinvenimento dei laterizi con monogramma di Rufino o Sabino, vescovi della vicina Canosa. In quella superiore, la più vasta, è invece da riconoscere la “maior cannensis ecclesia” ricordata più volte dai documenti medievali, costruita almeno in due fasi (X e XII - XIII secolo), a tre navate divise da grandi colonne (una superstite) e ornata di un bel pavimento musivo (resti) dissennatamente scomposto negli scavi precedenti. Il terzo edificio, costituito da una piccola cappella monoabsidata, anch’essa appartenente ad almeno due fasi, probabilmente un “martiryum” (luogo di conservazione del corpo santo), come lasciano supporre le numerosissime tombe che vi si affollano intorno e fin sulla soglia.
Uscendo dalla basilica a destra, sul ciglio della cittadella, si osserva il bel panorama sulla piana dell’Ofanto e sullo scenario della celebre battaglia, indicato da una ara monumentale e dalla colonna commemorativa di granito.
La limitazione dell’attuale itinerario di visita non esclude la possibilità di rintracciare altri “segni” e testimonianze tuttora visibili nell’area del “Parco Archeologico”: dal menhir al sepolcreto a grotticelle del IV – III sec. a.C. in località Antenisi, ai resti di fattorie o ville romane nei pressi della Stazioncina ferroviaria; dal grande sepolcreto medievale e dai ruderi dell’abitato apulo del IV sec. a.C. sulla collina di S. Mercurio, a cui si accede per un bellissimo viale panoramico, alla medievale “fontana di S. Ruggero”, ed alle splendide masserie e cappelle rurali, ecc. Di grande suggestione infine la cornice ambientale, vigneti, olivi e residui lembi di macchia mediterranea, distesi a perdita d’occhio sulle verdi colline della riva dell’Ofanto, limitate all’orizzonte dalla striscia azzurra del mare.
Come già detto, l’area é attualmente dotata di un Antiquarium, ubicato nei pressi della Cittadella pungola strada vicinale di accesso. Inaugurato nel 1958, in edificio moderno, è stato recentemente ristrutturato con un ampliamento del piano interrato ed una completa ristrutturazione degli ambienti a piano terra.
L’Antiquarium è stato recentemente interessato da un progetto per l’allestimento degli spazi e delle sale interne, che il Comune di Barletta, d’intesa con la Soprintendenza Archeologica, utilizza per mostre ed esposizioni.
2. INQUADRAMENTO PROGETTUALE
Il presente progetto, come già accennato, si inquadra all’interno del Programma di valorizzazione dei Beni Archeologici e monumentali di Canne della Battaglia, promosso e perseguito dal Comune di Barletta, d’intesa con la Soprintendenza Archeologica della Puglia, finalizzato alla valutazione di una delle aree archeologiche più interessanti della Regione.
Il progetto elaborato punta alla istituzione di un vasto ed articolato ”Parco archeologico ed ambientale” che comprende i resti, risanati, della imponente cittadella medievale, quelli dell’abitato apulo del VI - IV sec. a. C., i sepolcreti già ritenuti “annibalici”, gli innumerevoli “segni di civiltà e culture lasciati sul territorio (ville romane, fontane medievali, insediamenti rupestri, villaggi apuli, menhir, ecc.), inseriti in un contesto ambientale e in un paesaggio rurale rimasto pressoché inalterato nella sua morfologia (colline, vallicole, pianura), nelle ricche e fertilissime colture (vita,olivo, alberi da frutto),nelle antiche masserie e “poste” di transumanza e caratterizzato dalla significativa presenza dell’Ofanto, autentica via di civiltà in una pianura abitata fin dai tempi remoti (V millennio a.C.).
Gli elementi sono sufficienti a qualificare un contesto storico-archeologico di straordinario valore, sostenuto da un adeguato sistema di fruizione e tutela.
L’intervento, inoltre, si inquadra in un ambito territoriale più ampio ai fini della promozione sociale e culturale del vasto comprensorio che vede insediate lungo le sponde dell’Ofanto le città di Canosa, Cerignola, Barletta, Margherita di Savoia e le grandi aree archeologiche della stessa Canosa, Canne, Salaria, Herdonia.
Dal sistema di valorizzazione globale del comprensorio ofantino non esula certamente il fatto d’arme per il quale Canne va famosa nel mondo, la battaglia gigantesca fra i Cartaginesi di Annibale ed i Romani di Varrone il 2 agosto del 216 a. C., il cui “teatro” è d’altronde quasi inalterato nei suoi elementi essenziali: fiume, piana dello scontro, colline e rocca della Cittadella.
Il parco archeologico di Canne della Battaglia si presenta, quindi, come compendio di storia romana ad uso della Scuola e di chiunque voglia accadervi, un originale “Museo” all’aperto, un esempio unico di grande villaggio medievale abbandonato e di un contesto naturale irripetibile.
Il presente progetto, in considerazione della naturale estensione, consistenza ed imponenza delle strutture antiche e dei resti archeologici e monumentali, prevede la realizzazione di un insieme articolato di opere e lavori, concentrato su aree, e Beni di maggiore rilievo ed importanza, per la creazione di un “Itinerario di Visita storico-archeologico-ambientale”, che ripercorre, attraverso la fruizione e la comprensione delle realizzazioni nelle varie epoche e delle stratificazioni insediative, la storia di un sito archeologico e monumentale tra i più importanti della Puglia.
Il progetto, inoltre, intende attribuire al grande insediamento un ruolo primario per la fruizione e la divulgazione della cultura e della storia del territorio della Valle dell’Ofanto, in una cornice suggestiva e di grande valenza ambientale e paesaggistica.
Il sito archeologico di Canne della Battaglia é stato inserito nell’Ambito dell’Accordo di Programma Quadro, tra Regione e Stato, in tema di risorse culturali, all’interno del “sistema delle aree archeologiche regionali” con un finanziamento di 1.000.000 di Euro.
Obiettivo prioritario del Programma è la tutela, valorizzazione e gestione delle risorse storico-culturali-artistiche e paesaggistiche al fine di inserire in un circuito economico e produttivo che consenta di attivare positive ricadute sull’economia regionale favorendo la formazione scientifica ed incrementando l’occupazione, nell’ottica dei progetti integrati di filiera.
3. OBIETTIVI GENERALI
DELL’INTERVENTO
Il presente progetto ha come obiettivo la sistemazione e valorizzazione, con opere di migliore conservazione e fruizione, dei Beni Archeologici, monumentali ed ambientali di Canne della Battaglia, in linea con quanto già promosso ed avviato dal Comune di Barletta, d’intesa con la Soprintendenza Archeologica della Puglia, e con le attività di scavo ed indagine effettuate ed in corso,ed in sintonia con i lavori di restauro realizzati e le problematiche più urgenti da affrontare.
Il presente programma di intervento é stato predisposto d’intesa con la Soprintendenza Archeologica e prende le mosse dalla constatazione che per un intervento complessivo sull’intera area archeologica di Canne sarebbe necessario disporre di una ingente disponibilità economica che troverebbe una difficile copertura nei fondi oggi disponibili ed ottenibili.
Pertanto si è ritenuto necessario selezionare un insieme articolato ed integrato di opere,capaci di recuperare e valorizzare le aree ed i Beni più importanti dell’intero complesso archeologico e garantirne una migliore fruizione pubblica secondo un itinerario turistico culturale completo ed esaustivo per il visitatore.
Allo stato attuale in considerazione dell’entità del finanziamento le principali problematiche da affrontare esaminate di concerto con il Comune di Barletta e la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia, riguardano:
- la individuazione di un sistema complessivo di fruizione e gestione del vasto comprensorio archeologico-ambientale con il miglioramento dell’accessibilità e delle infrastrutture di accoglienza e di visita.
Si prevede di individuare una maggiore e più razionale distribuzione del trafficoni accesso a Canne della Battaglia dalla Strada Provinciale Salinelle n.3 e dalla n.142, con adeguata segnaletica informativa e di sicurezza.
Si individueranno le reti di percorsi e sentieri di fruizione del Parco per costituire un itinerario di visita complessivo rendendo agibile quello di collegamento tra la Stazioncina ferroviaria,l’area delle terme romane e la fontanella di San Ruggero. Tale percorso potrà, in futuro, collegarsi con la Masseria di Canne,l’area dei Sepolcreti paleocristiani e, quindi, ridiscendere verso la Cittadella.
Vengono individuati quali centri visita e punti di accoglienza e informativi l’Antiquarium già attrezzato a Museo Espositivo e la Stazioncina ferroviaria,concessa in uso dalle Ferrovie al Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia che è impegnato alla sua sistemazione e gestione.
- La definizione di un sistema di percorsi attrezzati in rapporto alla disponibilità di suoli, di proprietà pubblica oda acquisire, e di sicurezza rispetto al traffico veicolare della strada provinciale n.142 che attraversa il Parco Archeologico.
Si prevede la sistemazione ed attrezzamento di due percorsi di accesso per consentire la percorribilità e la fruizione in condizioni di sicurezza e di migliore accoglienza, a servizio della Cittadella e del suo Antiquarium e dell’area delle Terme Romane.
Sarà recuperata l’area a parcheggio esistente ai piedi della Collina della Cittadella,con opere di sistemazione e recupero paesaggistico,con la realizzazione di una passerella di collegamento e accesso all’Antiquarium, in struttura metallica e tavolato ligneo,provvista di zone ombreggiate,di panche e pannelli informativi.
In prossimità dell’Antiquarium, si realizzerà uno slargo pedonale, a servizio dei gruppi di visitatori,sistemato con l’ingresso agli spazi di accoglienza e museali e con rampe di collegamento al percorso di visita della Cittadella.
- L’ampliamento dell’Antiquarium per la creazione di adeguati spazi di accoglienza e servizi ai visitatori, la migliore dotazione di ambienti per deposito, laboratori,catalogazione e restauro, sistemando le aree esterne circostanti.
Si prevede la sistemazione e revisione dei manufatti esistenti a ridosso dell’Antiquarium, sul lato occidentale, per riorganizzare ampliare le funzioni di servizio e accoglienza dei visitatori e collegarli agli spazi sovrastanti destinati a Museo e Uffici.
Si provvederà, pertanto, ad un ampliamento dell’edificio esistente organizzato su due livelli, secondo il salto di quota esistente realizzando il nuovo ingresso all’Antiquarium e destinando quello attuale a funzioni di servizio e per il personale addetto.
Si terrà in dovuta considerazione la necessità di ampliamento degli spazi di deposito con la previsione di laboratori di lavoro, per studi, catalogazione e restauro, appositamente richiesti dalla Soprintendenza.
- La prosecuzione della campagna di scavi e indagini, attualmente in corso da parte della Soprintendenza, nell’area tra la Ferrovia e la Collina di San Mercurio, con importanti ritrovamenti di edifici romani,e successiva protezione e percorso di visita.
A tale scopo é prevista l’acquisizione da parte del Comune di Barletta del suolo interessato dai ritrovamenti di strutture ed edifici di epoca romana per consentire la realizzazione di una esaustiva campagna di scavi archeologici ed il recupero, restauro e sistemazione dei reperti messi in luce.
Il progetto prevede, inoltre, idonee strutture di protezione e salvaguardia, con percorsi di accesso e di visita supportati da segnaletica informativa.
4. OPERE PREVISTE
I lavori di ampliamento e sistemazione dell’Antiquarium di Canne della Battaglia prevedono l’insediamento di nuove funzioni per servizi di accoglienza dei visitatori, biglietteria, book-shop, bar-caffetteria, terrazza panoramica, sala regia e vigilanza, nonché l’ampliamento dei depositi,dotati di un nuovo spazio per laboratorio,collegati con gli uffici della direzione.
Gli interventi e le opere previste sono così articolati:
• ANTIQUARIUM LATO OVEST – ampliamento per servizi di accoglienza ai visitatori:
- ristrutturazione dei locali a piano ribassato con la demolizione del vano biglietteria e dei locali bagni, conservando le murature controterra perimetrali;
- realizzazione di un nuovo volume in ampliamento all’edificio esistente, destinato a piano ribassato, a ingresso, attesa, accoglienza, nucleo di servizi igienici e spazio espositivo e a piano terra a biglietteria, book-shop e bar-caffetteria;
- previsione di un nucleo di collegamento verticale con scala e ascensore,di accessoria all’Antiquarium che ai percorsi di visita alla Cittadella ed alla nuova terrazza panoramica;
- spazio di collegamento tra l’edificio servizi e l’Antiquarium, con la previsione di una nuova sala regia e vigilanza;
- ampliamento del sistema impiantistico esistente comprendente impianti elettrici, messa a terra, forza motrice ed illuminazione, sicurezza e audiovisivi, impianto idrico-fognante, di condizionamento e climatizzazione.
• ANTIQUARIUM LATO EST:
- realizzazione di un nuovo volume in ampliamento all’edificio esistente, destinato a piano ribassato ed ampliamento dei depositi e, l pianoterra, a laboratorio;
- previsione di un nucleo di collegamento verticale,con scala e ascensore,in comunicazione con lo spazio esterno di servizio e con gli uffici della direzione;
- -previsione di uno spazio aperto, a quota piano interrato, di accesso ai locali tecnici esistenti.
• ANTIQUARIUM LATO EST:
- E’ prevista la realizzazione di un percorso di accesso all’Antiquarium e di collegamento all’area di parcheggio esistente, all’interno dell’area già recintata della Cittadella.
Il percorso é ubicato al piede della collina, lungo la recinzione perimetrale ed é realizzato con una struttura portante in profilati di acciaio,fondati su plinti in calcestruzzo, su cui è montato il tavolato in legno larice di camminamento.
Tale scelta consente di realizzare una sovrastruttura senza sostanziali modifiche all’assetto dei suoli con una valida integrazione con l’ambiente circostante e capace di una facile rinnovabilità.
• SCAVI ARCHEOLOGICI E SISTEMAZIONE REPERTI:
- Il presente progetto,oltre al miglioramento ed al completamento del nucleo di accoglienza ed esposizione esistente – l’Antiquarium, intende proporre alcune soluzioni tipo successivamente implementabili all’interno della complessa area archeologica di Canne della Battaglia, che mirano alla salvaguardia e tutela dello straordinario patrimonio rinvenuto ed ancora rinvenibile.
Infatti, alla luce dei risultati dell’ultima campagna di scavo svolta su parte della particella 371 del foglio catastale n.43 nell’area cosiddetta “romana” dalla datazione dei resti archeologici rinvenuti, si propone la prosecuzione degli stessi in corrispondenza della stessa particella 371, il restauro e la messa in sicurezza di quanto emerso finora, l’indagine conoscitiva sulla particella n. 374 limitrofa (visti i resti affioranti nei tratturi vicini), la sistemazione di un tratto del tratturo di collegamento da questa area alla fonte di San Ruggero e la realizzazione di una porzione tipo di copertura delle strutture murarie emerse.
Alla luce di quanto brevemente sintetizzato, nello specifico si intende:
• procedere ad un’ulteriore campagna di scavo archeologico realizzato da personale altamente specializzato e sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica;
• restaurare le strutture murarie finora emerse mediante pulitura a mano delle superfici stesse, lavaggio della superficie, eliminazione di eventuali resti vegetali e di radici, stilatura dei giunti e protezione della parte sommata le mediante baccellatura da concordare e campionare di volta in volta;
• conoscere le “potenzialità archeologiche” della particella n. 374 del foglio 43, estirpando le colture presenti, avendo cura di non danneggiare né le stesse piante, né tanto meno i resti archeologici sottostanti ed eseguendo opportune prospezioni geoelettriche per l’individuazione delle aree di maggior interesse archeologico;
• la regolarizzazione – che, alla luce dei dati oggi in nostro possesso, non può che essere provvisoria – di un percorso d’accesso e di fruizione del tratturo di collegamento della fonte di S. Ruggero alla particella 371 lungo il perimetro del lotto mediante stesura di un apposito ed opportuno manto di pietrisco di cava;
• proporre la sistemazione a campione di un tratto del tratturo di accesso alla fonte di S. Ruggero nonché a diverse proprietà private, mediante la protezione delle emergenze archeologiche affioranti con la stesura di un tessuto non tessuto, la successiva realizzazione di una pavimentazione “grezza” ma stabile in calcestruzzo lavato con ghiaia a vista, la regolarizzazione ed integrazione dei muretti d’ambito dello stesso percorso in modo da garantire la statica e permettere l’inserimento ad intervalli regolari di corpi illuminanti discreti ed eleganti, ma allo stesso tempo efficaci;
• suggerire la copertura dei resti archeologici che stanno emergendo con la realizzazione di una struttura a maglia regolare, basata su un modulo di 5.00 x 5.00 m implementabile. L’esperienza maturata in materia propone diverse alternative a seconda che si intenda definire una copertura che riproponga per materiali e/o geometrie e volumetrie quelle originarie o che si sviluppi indipendentemente da quanto ritrovato dichiarando le sue qualità materiche e tecnologiche od ancora che miri a definire un edificio “coerente” per materiali, percorsi e quote altimetriche con i testi archeologici.
Lo stato delle informazione odierne in nostro possesso e l’impossibilità di prevedere quanto e cosa ancora verrà ritrovato che ci porta a scegliere, quindi, una soluzione semplice, modulare ed implementabile esclusivamente tesa a proteggere dagli agenti atmosferici i resti archeologici e la sosta e la visita di turisti ed esperti. Così si propone la copertura con un modulo di 10.00 e 10.00 m di una porzione tipo dell’area scavata con una struttura in acciaio in tubi lisci e capriate metalliche ancorate a terra coperta con lastre di policarbonato opportunamente inclinate per consentire il deflusso e la raccolta delle acque piovane.
5. INDICAZIONI PER LA SICUREZZA
Al fine di garantire lo svolgimento in sicurezza da un lato dei lavori previsti dal presente progetto preliminare di sistemazione e valorizzazione dell’area archeologica di Canne della Battaglia dall’altro delle attività “consuete” che si svolgono nell’Antiquarium e nelle aree d’interesse turistico presenti in zona si sottolinea che il cantiere in narrativa si snoda in quattro sottocantieri:
• A: parte dell’ampliamento dell’Antiquarium nonché l’area di sosta pubblica ad ovest ed il percorso pedonale di collegamento tra il parcheggio e l’edificio stesso;
• B: l’area delle ville romane;
• C: il percorso del tratturo d’accesso all’area delle ville romane suddetta;
• D: l’area di sosta privata ad est ed il completamento dell’edificio dell’Antiquarium a sud.
I cantieri A e B possono procedere parallelamente ed in sicurezza in quanto sono serviti da accessi indipendenti rispetto a quelli fruiti dall’utenza estranea al cantiere e sono agevolmente delimitabili; quello C impone temporaneamente e per tratti la chiusura all’uso pubblico del tratturo, mentre quello D si svolge solo una volta ultimato l’intervento A in modo da garantire il parcheggio, seppur provvisorio, nell’area ad ovest del personale e l’ingresso dello stesso dal nuovo accesso definito ancora ad ovest dell’Antiquarium esistente.
LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE DEI SISTEMI DI FRUIZIONE DEL PARCO ARCHEOLOGICO AMBIENTALE DI CANNE DELLA BATTAGLIACALCOLO SOMMARIO DELLA SPESAA. Importo Lavori Euro 675.000,00
A1. Oneri aggiuntivi per la sicurezza “ 15.000,00
______________
Euro 690.000,00
B. Somme a disposizione dell’Amministrazione Comunale
B1. Lavori in economia Euro 30.000,00
B2. Rilievi, accertamenti, indagini “ 20.000,00
B3. Allacciamenti “ 18.500,00
B4. Imprevisti “ 41.135,00
B5. Acquisizioni Aree “ 47.000,00
B6. Spese tecniche “ 135.000,00
B7. Incentivo art. 18 L. 109/94 “ 10.125,00
B8. Spese per pubblicità “ 5.000,00
B9. IVA su Lavori “ 69.000,00
B10. IVA su Spese Tecniche “ 30.240,00
______________
Sommano Euro 406.000,00
Totale Importo della Spesa Euro 1.096.000,00
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