Martedì 6 novembre 2007, nella ricorrenza del primo anniversario della scomparsa del dott. Carlo Ettore Borgia, personalità politica e uomo di cultura fra i più tenaci fautori della Sesta Provincia, la sua famiglia ha conferito una borsa di studio post-laurea alla dott.ssa Rosa Anna Corvasce quale autrice della tesi in una delle materie (archeologia, beni culturali, promozione del territorio della Sesta Provincia) dal titolo "La domanda di istruzioni universitaria nella Provincia Barletta-Andria-Trani" ritenuta meritevole dall’apposita commissione durante la cerimonia che si terrà nella sala dell’Archivio Biblioteca “Mons. Nicola Monterisi” retrostante la Basilica del S. Sepolcro a Barletta, in via Ospedale dei Pellegrini 12, dopo la funzione religiosa officiata da mons. Leonardo Doronzo alle ore 18.30.
In tale occasione, il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia, per associare il proprio ricordo al profilo del dott. Borgia quale uomo di cultura militante sia nel sociale sia nel mondo della ricerca storiografica, per anni suo Presidente, ha attribuito il Premio “Barletta Cultura Operosa” – Dalla Storia il nostro futuro - edizione 2007 conferendolo, oltre che alla vincitrice della borsa di studio, anche alla dott.ssa Maria Antonella Doronzo, alla dott.ssa Rossella Falcone ed alla dott.ssa Melania Marano, e iscrivendo i nomi delle quattro neo-laureate di diritto fra i Soci Ordinari del Comitato quale ulteriore riconoscimento.
Pubblichiamo un ricordo di Nino Vinella.
Ricordo di Carlo Ettore Borgia ad un anno dalla scomparsa. In politica e nella vita pubblica, l’ardore e tutta la passione vissuta come impegno assoluto e coinvolgente. Nella cultura, l’operosità e tutto quel procedere nel senso della storia attraverso la ricerca, lo studio e la divulgazione come dovere di appartenenza alla patria cittadina.
Ma in aggiunta a questi due massimi tratti salienti, che sempre lo hanno reso riconoscibile agli occhi di Barletta e della sua gente, egli ci lascia quale propria eredità la personificazione di un’altra idea forte: il diritto di ogni buon cittadino a battersi per un ideale di vita, per un sogno da condividere e da realizzare insieme agli altri membri della collettività, la Sesta Provincia.
Per essa e per quanto ancora oggi essa rappresenta nel turbine delle ultime travagliate vicende, Carlo Ettore Borgia si è offerto in prima persona fino all’estremo limite. “Uomo probo e giusto. Amò i suoi cari e la sua città oltre misura, spendendo per essi tutte le sue energie. Conserveremo nel cuore la tua immagine, il tuo amore, l’esempio e l’insegnamento. Tua moglie e i tuoi dolenti figli”. Il commovente ricordo di un anno fa inciso nella pietra della sepoltura é oggi nuovamente nei nostri cuori per riaffermare quella idea di partecipazione diretta, mai delegata, alla vita pubblica intesa quale motore della società, come spinta alla elevazione morale e materiale delle nostre popolazioni.
In circa un trentennio di ininterrotto impegno politico attivo, Carlo Ettore Borgia è stato protagonista della scena politica barlettana e pugliese, pagandone spesso il pedaggio anche in proprio: consigliere comunale, sindaco negli anni Sessanta, consigliere provinciale, consigliere regionale, assessore regionale alla cultura negli anni Ottanta. Oltre all’essere valente medico pediatra, in lui hanno convissuto queste due anime, politica e cultura, strette a tal punto insieme che il tentativo di separarle sarebbe risultato impresa inutile perché sintesi più profonda del proprio sentirsi “cittadino barlettano” militante a tutto campo.
Negli ultimi tempi, l’eterna sigaretta fumata nel salotto del Circolo Unione dopo l’abituale approfondita lettura della Gazzetta con amici e collaboratori, era il momento nel quale la persona svelava il meglio di sé e dispensava consigli, suggerimenti, incoraggiamenti, prevedeva le mosse sulla scacchiera della politica locale come solo Carlo Ettore Borgia sapeva fare col tratto del gentiluomo e raffinato pensatore mai disgiunto dal sentirsi (a giusto titolo) esperto navigatore nel mare magno della politica di alto e meno alto lignaggio.
Dalla prima, spesso urlata parola dei comizi in piazza fino al rigo conclusivo dei suoi numerosi libri sulla storia patria e sull’amata Canne della Battaglia rivendicata a Barletta, l’irruenza di Carlo Ettore Borgia è stata un continuo incitamento per tutti noi ad andare avanti con generosità, a non arrestarsi mai davanti agli ostacoli del momento ma semmai a scavalcarli d’impeto e d’intelligenza per portarsi sempre più vicino al traguardo di sempre lungo il difficile cammino della res publica.
Tutti gli hanno voluto bene, il popolo e la gente più semplice lo chiamavano “dottore” con rispetto e deferenza: gli amici non solo e perfino gli avversari politici appartenenti alla sua generazione gli hanno costantemente riconosciuto un raffinato e civilissimo gusto del confronto schietto, leale, cavalleresco (aggettivo purtroppo fuori moda…), sostenuto da un pensiero politico lungimirante e quasi profetico, sempre un passo più innanzi agli altri, e di cui oggi avvertiamo la mancanza.
Nino Vinella
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