“Non ritrovo in quel quadro lo stile di De Nittis”. Questa la frase lapidaria, riferita al dipinto "Signora napoletana" attribuito a De Nittis, che è giunta come una doccia fredda dalle labbra della studiosa tedesca Christine Farese Sperken, da anni residente a Bari presso la cui Università è docente di Storia dell’arte contemporanea e autrice di vari scritti sul pittore barlettano.
L’ha pronunciata nel corso di un incontro col giornalista Giacomo Annibaldis, della Gazzetta del Mezzogiorno, che il 30 novembre ne ha pubblicato il resoconto, dando così il via ad un'aspra polemica. Quest’ultima vede chiamato in causa innanzitutto il Comune di Barletta, che da questa estate, dopo l’acquisto del dipinto a Londra presso la casa d’Aste Christie’s, per 460 mila euro, da parte dell’imprenditore barlettano Lino Tatò (che lo ha prestato per la mostra aperta dal 13 ottobre fino al 9 dicembre a Palazzo della Marra), ha indetto una pubblica sottoscrizione, che attualmente pare essersi arenata, per consentire a cittadini volenterosi di contribuire all’acquisto dell’opera messa in vendita dall'attuale proprietario.
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