Ad organizzarlo é il Network per i diritti globali e dal Punto Einaudi: relatori il prof. Ugo Villani, ordinario di diritto internazionale, ed Andrea Catone, presidente dell'associazione “Most-za-Beograd”

L'indipendenza del Kosovo è un atto imposto ed è l'ultimo di una vicenda iniziata nella primavera del 1999 con i bombardamenti della Nato sulla ex Jugoslavia». Alessandro Zagaria, esponente del Network per i diritti globali di Barletta, presenta con queste parole il dibattito – conferenza su “Kosovo indipendente, resa dei conti della guerra umanitaria”. L'evento, promosso dal Network insieme al punto Einauidi di Barletta, si svolgerà sabato prossimo, 15 marzo, alle 18.30, presso il punto Einaudi in corso Garibaldi. I relatori saranno il professor Ugo Villani, ordinario di diritto internazionale all'università Luiss di Roma, e Andrea Catone, presidente dell'associazione “Most-Za-Beograd” (Un ponte per Belgrado).

All'incontro seguirà la proiezione del film – documentario “Kosovo, mesto zlocina” (Kosovo, il luogo del delitto), realizzato nel 2000 da Bane Milosevic, con immagini girate da giornalisti delle agenzie Aptn e Reuters. «Si tratta di un prodotto censurato dalle reti televisive italiane – spiega Alessandro Zagaria - sui pogrom scatenati contro i serbi e le altre etnie non albanesi in Kosovo, subito dopo l'arrivo delle truppe di occupazione, tra il 1999 e il 2000». «Il 17 febbraio scorso, con la dichiarazione unilaterale di indipendenza approvata dall'assemblea del Kosovo – aggiunge Zagaria - si è consumato un atto contrario alle norme del diritto internazionale che si basa sul riconoscimento dei confini degli stati esistenti e condanna secessioni unilaterali».

«Tale atto – conclude il promotore dell'evento - è stato platealmente sostenuto dagli Usa e dai principali paesi della UE, eccetto Spagna, Slovacchia, Romania e Cipro. Tutti gli altri si affrettano a riconoscere diplomaticamente il nuovo stato, definito, in diversi rapporti di organismi internazionali, il principale centro di traffico europeo di esseri umani, donne ridotte in schiavitù, armi e droga».