ROMA - Domani apertura ufficiale della caccia. Come da copione, il via nazionale al calendario venatorio cade la terza settimana di settembre, che per il 2005 e' appunto il 18. La chiusura e' per il 31 gennaio. Le doppiette pero' sono gia' nel mirino delle pagine di cronaca dal primo settembre quando alcune Regioni hanno dato il via alla preapertura per alcune specie e con modalita' diverse.
Da una parte i cacciatori in difesa delle scelte delle Regioni e in campo per dire che le preaperture non arrecano danno alle specie, dall'altra le associazioni (Wwf, Lav, Lipu, Enpa e Animalisti Italiani) che hanno alzato le barricate per il rischio estinzione avanzando anche il sospetto di illegittimita' dei provvedimenti regionali. Diciotto giorni di polemiche incrociate resi ancora piu' caldi dalla riapertura dei lavori parlamentari e quindi della calendarizzazione in Aula alla Camera del testo di riforma della legge sulla caccia, la 157, considerata dagli ambientalisti apripista per una ''barbarie venatoria'' e da Federcaccia (la Federazione che raccoglie il 65% del mondo venatorio) ''l' allineamento con le normative Ue''.
Nel mezzo la crisi per il virus dei polli. Alcune specie migratorie, presenti negli elenchi di quelle cacciabili, potrebbero essere a rischio. ''Nemmeno i rischi sanitari fermano i cacciatori italiani?'', aveva tuonato giorni fa il presidente del Wwf Italia, Fulco Pratesi chiedendo che ''almeno quest'anno, in attesa che si conoscano meglio i rischi di una seria pandemia, mettiamo avanti a tutto le ragioni della salute pubblica''. ' 'Il mondo della caccia e' pronto a qualsiasi soluzione che abbia un conforto scientifico e razionale - ha detto il presidente di Federcaccia, Franco Timo - e non fondata sulla scorta del pregiudizio e dell'emotivita' nei confronti della caccia e dei cacciatori''. Il presidente del Consiglio Nazionale di Arcicaccia, Marco Ciarafini, ritiene ''estemporanee e senza riscontri scientifici le proposte di chiusura della caccia'' e chiede che l'Autorita' scientifica si metta subito a lavoro. Sul via ufficiale, domani, della caccia, secco il Wwf: ''Apertura?
Veramente la caccia e' gia' aperta da un pezzo'', facendo riferimento alle leggi regionali. La Basilicata ha inserito ben 33 specie cacciabili in preapertura dal 4 settembre; le Marche 14 specie cacciabili (compreso il Combattente, indicato in declino); il Molise 13; l' Umbria 12 e il Veneto 9 specie. Campania e Puglia hanno limitato le preaperture a due specie. Tabelle di marcia diverse a seconda dei territori provinciali, invece, per Emilia-Romagna e Toscana, mentre il Piemonte ha limitato l'anticipo della caccia solo a tre ambiti territoriali caccia (atc). Preapertura anche nel Lazio. Seguira' il normale corso invece il calendario di Abruzzo, Liguria, Sardegna, Valle D'Aosta e le Province di Trento e Bolzano, che hanno decretato l'apertura normale della stagione alla terza domenica di settembre, senza alcuna preapertura. ''Purtroppo con molto rammarico - ha detto il presidente di Federcaccia, Timo - nelle preaperture ci sono stati due decessi. In vista dell'apertura di domani, lancio un appello per la massima prudenza e per ricordare che e' un momento di aggregazione, socialita', immersione nella natura con regole chiare da rispettare''.
Su tutto domina un nodo che fara' ancora parlare di caccia: la riforma. ''Si bocci questa pessima proposta di legge - ha detto Danilo Selvaggi, responsabile Rapporti Istituzionali Lipu - BirdLife Italia - il rischio e' che, qualora venga votato favorevolmente lo stravolgimento della legge 157, si apra uno dei conflitti piu' aspri degli ultimi anni''.
Da parte sua Arcicaccia augura lunga vita all'attuale 157, ''la legge della responsabilita', valida oggi e per le future generazioni''.
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