22/09/2005. IO GIORNALISTA DA TRENT’ANNI, UNO STILE DI VITA..
IL MIO DESIDERIO? L’INFORMAZIONE A MISURA DEL TERRITORIO CHE SI RINNOVA, DALLA “TERRA DI BARI” ALLA SESTA PROVINCIA
Carissimi Amici e valorosi Colleghi tutti,
oggi compio trent’anni di iscrizione all’Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Qui davanti a me c’è il tesserino color verde con tutti i bollini incollati anno dopo anno da quell’ormai lontano 22 settembre 1975, giorno in cui venne accolta la mia richiesta dall’Ordine interregionale di Puglia e Basilicata. Sorvolo e… sospiro su quella mia foto in bianconero che sa tanto di esame di maturità e di fresca patente, ma non sulle firme apposte: il Presidente dell’Ordine, Oronzo Valentini, ed il Segretario Vito Lopez. Grazie signori! Festeggio il mio trentennale da giornalista pubblicista scrivendo a Voi tutti poche righe. Non perché assolutamente creda di “fare notizia” ma perché nell’arco di un trentennio di cose ne sono accadute parecchie per davvero e vorrei tirare un primo personale bilancio. Ho iniziato con una Olivetti lettera 32, spedendo i miei articoli fuorisacco, telefonando i pezzi ai dimafonisti spesso anche a braccio, spiando in tipografia il lavoro di compositori e di revisori. Ho visto nascere dalla linotype i righi fusi in piombo, realizzare quel cartone che si chiamava flano da cui nasceva per miracolo la pagina del quotidiano. Archeologia! Poi ho debuttato anche nelle redazioni delle radio private o libere che dir si voglia, ed infine nei primi videonotiziari di qualche televisione locale. Il tutto per non smentirmi da quel curiosone che sono per ogni forma di informazione e di comunicazione, senza nemmeno tralasciare collaborazioni da addetto stampa free-lance e via discorrendo nel settore. Continuo? Prima che me lo diciate voi, mi fermo io per primo proprio adesso. Ma lasciatemelo dire: il nostro lavoro ha subito tante di quelle trasformazioni che ora Vi scrivo su Internet dal mio personal computer senza più usare un solo grammo di carta, salvo leggere il giornale prima comprato in edicola e poi ovviamente on line... A questo punto starete già smoccolando: ma cosa diavolo vuole davvero dirci Nino? State in guardia: non aspetto regali che certamente non mi merito. Ma vorrei piuttosto farVene uno io, esprimere un desiderio, sperare un dono come si dice molto particolare. Ho cominciato scrivendo dalle pagine locali della Gazzetta del Mezzogiorno, quando si faceva il corrispondente “dalla Terra di Bari”, in una, massimo due colonne col titolino “Barletta”. Poi vennero le pagine coi singoli Comuni, e sono durate il tempo giusto per diventare le mamme di una edizione che oggi si chiama “La Gazzetta del Nord Barese”. Per me, per noi tutti, un cammino lungo lungo e tantissimo sofferto, pieno di tante soddisfazioni ma anche carico di tutti quei segreti del mestiere a fare lo slalom fra sindaci di prima e seconda repubblica così così, la cronaca nera, l’economia prima del sommerso e poi della Cina addosso, eccetera eccetera . Cosa dunque desidero donarVi? Ecco: l’idea di continuare a stare sempre più insieme, di testimoniare la completezza dell’informazione a diretto contatto del nostro territorio, di radunarci insomma sempre più compatti sotto le insegne del nostro fare Giornalismo qui, nella Sesta Provincia pugliese, che sappia dare voce a noi stessi, dove dovremmo non più scrivere o parlare in terza persona ma essere soprattutto noi stessi in primissima linea. Questo è il mio regalo a Voi tutti per il mio trentesimo compleanno col Giornalismo. Più che un lavoro, un vero e proprio stile di vita. Grazie a ciascuno nessuno escluso e, come sempre, buon lavoro!
Nino Vinella Giornalista Pubblicista Tessera n. 17742
Barletta, 22 settembre 2005
|