Tele Dehon compie 30 anni. La logica dei piccoli passi, senza clamori e con elegante parsimonia è risultata vincente. Ogni traguardo è in se stesso una occasione di verifica e di riprogettazione. Se nell’esaminare il lavoro svolto è emerso la fedeltà alle origini, ora la sfida diventa ardua e rischiosa: non sono i fini commerciali che dettano legge in Tele Dehon, stabilendo programmi e rubriche, ma la comunicazione di contenuti. Per favorire questi propositi è pronta la nuova struttura dell’emittente costruita nel verde di una pineta su quattro livelli. In questo stabile è racchiusa l’intera realtà televisiva che va dalla direzione alla redazione giornalistica, dalla progettazione, alla realizzazione e alla diffusione dei programmi. La struttura è dotata anche di un auditorium per conferenze e presentazioni di volumi con una ampia sala di lettura, aperta alla città, dove confluiranno i volumi e le varie riviste che sono giunte in questi anni e che giungeranno ancora in redazione per essere recensiti. La nuova e polifunzionale struttura sarà corredata al più presto anche di un par terre, un teatro-tenda da 1200 posti.
>>> IL FONDATORE DI TELE DEHON PADRE GIUSEPPE CIVERRA
Alle origini di tele Dehon c’è un prete, il dehoniano p. Giuseppe Civerra, di una ecletticità unica, oggi ottantaduenne e missionario in Albania.
Da sempre ha ricercato un dialogo fattivo in cui il parlare fosse il mezzo più indicato per entrare nella storia della gente.
Fin dai tempi del concilio Vaticano II e dell’immediato post-concilio, in cui tutti gli schemi religiosi erano saltati, compresi certi concetti e idee “chiare & distinte” (ma solo per gli addetti ai lavori), il suo linguaggio è rimasto sempre concreto, legato ai problemi della terra e ai bisogni urgenti del lavoro e della quotidianità della gente: era questo il linguaggio che le persone comprendevano. Per lui la gente era l’aria che un prete deve respirare!
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