Nuove regole per chi voglia aprire sale cinematografiche, ma anche ristrutturare, trasformare o riadattare quelle già esistenti. Il Consiglio regionale che ha approvato a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, un disegno di legge in materia di autorizzazioni all’insediamento dell’esercizio cinematografico, che porta la firma dell’assessore Silvia Godelli.
L’iniziativa legislativa, è frutto di un’ampia concertazione con Anci, Upi, Agis, Anec e le organizzazioni sindacali di categoria; fissa i principi generali per l’insediamento di nuove sale e attribuisce ad un Programma triennale il compito di definire i criteri che i comuni sono tenuti ad applicare per rilasciare le autorizzazioni.
“Aprire un nuovo cinema in Puglia – sottolinea l’assessore Godelli – è una vera e propria programmazione territoriale di rete, ispirata ad una differenziazione equilibrata dell’offerta, basata sulla partecipazione dei soggetti istituzionali ed imprenditoriali al Nucleo tecnico regionale, al fine di elaborare parametri ed indicatori condivisi e favorire l’integrazione della diffusione dell’esercizio cinematografico con la politica regionale in materia di spettacolo”.
Pochi dati per comprendere quella che è la realtà pugliese in materia di esercizio cinematografico.
Gli schermi al 31 dicembre del 2006 sono 205 (17 in più rispetto al 2003), ma il numero degli esercizi è lo stesso del 2003 (145) e il numero dei posti si è ridotto a 70.096 rispetto ai 74.899 del 2003. In Puglia esistono prevalentemente monosale (96) mentre sono solo 22 le arene estive, un drive-in, 21 le multisale fino a 6 schermi, mentre 5 i multiplex (1 da otto, 3 da nove e 1 da dodici schermi).
A Bari e provincia sono 110 gli esercizi cinematografici, 39 a Lecce 21 a Brindisi e Foggia e 14 a Taranto.
Negli ultimi 10 anni sono 17 le sale cinematografiche di nuova apertura. Nel settore sono occupati al 31 dicembre del 2006 , 484 addetti.
Le indagini sul pubblico cinematografico indicano come lo spettatore di età superiore ai 35 anni e con un medio bagaglio culturale, preferisca frequentare le monosale e le multisala di città (cityplex), mentre quello più giovane si sposta maggiormente in periferia nei multiplex, più orientati verso la programmazione commerciale.
“Siamo di fronte ad una trasformazione del sistema delle sale – ha continuato l’assessore Godelli – la crescita dell’esercizio cinematografico nella regione va realizzato favorendo la nascita di nuove strutture in aree scarsamente attrezzate e continuando a garantire la sopravvivenza delle sale esistenti, soprattutto delle monosale situate nei centri storici delle città”.
“Il problema – ha concluso Silvia Godelli - resta quello di individuare un nuovo pubblico e non quello di trasferire gli spettatori da una sala ad un’altra. Bisogna tentare di attivare politiche che nel rispetto della libera concorrenza, contrastino la forte competizione esercitata dalle nuove tecniche di consumo del tempo libero e soprattutto salvaguardino la qualità di vita dei centri storici e dei piccoli centri contrastandone il progressivo svuotamento”.
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