Un prezioso crocefisso in avorio rubato a Canosa nel 1983 è stato recuperato a Parigi grazie al lavoro congiunto dell’Ufficio centrale per la lotta al traffico dei Beni culturali di Parigi, il Reparto specializzato in recupero opere d’arte francese, e il Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale.
Una persona è stata arrestata in Francia ed un italiano è stato deferito in stato di libertà. Il crocifisso del Xll secolo di evidente fattura italiana, immesso sul mercato francese nell’aprile scorso, ha richiamato l'attenzione del personale delle autorità francesi, che insospettite per le modalità di vendita del bene, hanno contattato, attraverso l’lnterpol, il Comando Carabinieri tutela patrimonio culturale italiano, proseguendo congiuntamente l’indagine.
L’attività investigativa ha permesso di identificare il bene, grazie anche ai riscontri presso la Banca Dati dei beni culturali: si tratta dell’importantissimo crocifisso in avorio del Xll secolo, provento del furto avvenuto nella Cattedrale di Canosa di Puglia, nella notte tra il 9 e 10 novembre '83. L'attenzione degli specialisti francesi era stata catalizzata dall’enorme valore di vendita dell’oggetto, offerto a 3 milioni di euro ma addirittura stimato intorno ai 6 milioni.
Il reperto, esportato illecitamente, era stato affidato ad una donna francese per ottenerne l’expertise, per poi tentarne la vendita, da un cittadino italiano di Bologna esperto e collezionista d’arte, denunciato in stato di libertà dai Carabinieri. Avuta la certezza della provenienza illecita dell’opera il reparto francese ha dato il via all’operazione, che ha permesso il sequestro del bene e l’arresto della cittadina francese. È in corso la richiesta di Rogatoria internazionale per la restituzione del bene al Patrimonio culturale italiano.
La Gazzetta del Mezzogiorno on the web 2/6/2008
LA GAZZETTA DEL NORD BARESE in PRIMA PAGINA LA GAZZETTA DEL NORD BARESE con i servizi di PAOLO PINNELLI