Due autori milanesi hanno realizzato la nuova graphic novel - «È un piccolo romano idealista. Ci atteniamo alla storia»
Giorgio Albertini (1968), è storico, archeologo e illustratore scientifico; Giampiero Casertano (1961), una colonna ai pennelli di Dylan Dog. Entrambi milanesi, hanno dato vita al giovane romano, Decio, protagonista di una nuova graphic novel (edita da ReNoir) ambientata durante le guerre puniche. Decio è un adolescente ansioso di misurarsi con la fama del fratello tribuno e fronteggiare l' esercito di Annibale, che incede devastante dalla Gallia al Nord Italia. Quando, dopo le logoranti tattiche di Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, arriva finalmente il momento in cui Roma necessita di tutte le sue forze per sconfiggere i cartaginesi, il campo di battaglia è Canne. E l' esito è noto.
Breve e denso, il romanzo illustrato armonizza i suoi piani di lettura: da un lato ricognizione storica dotta nell' antica Roma; dall' altro, spettacolo disegnato antiepico con un senso della scansione drammatica mozzafiato. Si sono sprecati i paragoni con «300» di Frank Miller: non sono così pertinenti. «È un confronto lusinghiero, ma l' approccio è antitetico», conferma Albertini. «Dove Miller reinventa, noi ci atteniamo alle verità storiche». E dove là si esalta l' eroismo, qui pare che la guerra sia un affare che passa a chilometri dalle teste di chi la combatte. Il finale (non lo sveliamo) è un pugno in faccia al lettore, con Annibale che incontra Decio nel meno scontato dei modi. «È logico che si cerchi una forma di metafora fra i due antagonisti: il grande condottiero e il piccolo idealista». Se si chiede ad Albertini com' è nata l' intesa con Casertano, ecco una sorpresa. «Il progetto parte da lui. Anche se la sua idea-base era un po' più "peplum". Un amico ci ha presentati, e da lì è nato tutto. Cambi di rotta compresi». Casertano annuisce: «Coltivo dall' infanzia la passione per quell'epoca. Sul piano del segno, ho cercato di allontanarmi dal mio "stile Dylan Dog", che comunque in vent' anni è molto cambiato».
Ed è una sorpresa anche la rivelazione dell'artista sul nome dell' eroe. «Omaggio Decio Canzio, direttore generale e braccio destro di Sergio Bonelli, che ha trasformato un sogno in una professione». Il lavoro di realizzazione è stato lungo. «Sette anni, rubando weekend alla famiglia e a Dylan Dog. Un impegno ciclopico, a cominciare dalla scelta dei materiali: è completamente dipinto ad acquerelli su una carta porosa speciale color paglia. Gli sfondi sono del colore naturale delle tavole, con effetti di rifiniture a matita grassa bianca dall'effetto quasi spugnato. Le tinte usate sono fondamentalmente due: rosso carminio e blu di Prussia, "tagliati" con percentuali diverse di nero».
Se si chiede loro come pensano verrà recepito il lavoro dal pubblico, rispondono all' unisono: «Il fatto che esista, fisicamente, è già una scommessa vinta. Abbiamo avuto la fortuna di trovare un editore che agisce per amore e non per calcolo. Tutto quello che verrà poi, va bene».
Filippo Mazzarella - Corriere della Sera (21 febbraio 2008)
http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/21/Decio_eroe_contro_Punici_co_7_080221067.shtml Per saperne di più:
LA COPERTINA DEL VOLUME LASCHEDA DEL VOLUME
http://www.renoircomics.it/IT/CATALOGO/Decio_it.html LA SCHEDA DEGLI AUTORI
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