ANNIBALE, NUOVO EROE DEL "REVISIONISMO PUNICO"I Fenici non furono un popolo di violenti dediti all' infanticidio: lo studioso tunisino Mohamed Hassine Fantar, nella foto (relatore de "Il Progetto Annibale protagonista mediterraneo" a Barletta nel 1997 per i Giochi del Mediterraneo di Bari) riapre il dibattito su Cartagine e la sua civiltà
L' orgoglio cartaginese è risorto. Basta con la leggenda dei Fenici che sacrificavano i bambini, leggenda raccontata da libri di storia « troppo legati alla tradizione » e nobilitata dalla rivisitazione che ne aveva fatto Gustave Flaubert nel suo Salammbô . Adesso è tempo di rivalutare definitivamente le gesta di Annibale, « uno dei più grandi strateghi dell' antichità » che per sconfiggere Roma fece attraversare le Alpi agli elefanti, e dei Fenici, fondatori di Cartagine ma anche inventori del primo alfabeto dell' umanità. « Dobbiamo smettere di guardare il nostro passato con gli occhi degli stranieri » : così l' archeologo tunisino Mohamed Hassine Fantar ha ridato fuoco alle polveri della polemica con un' intervista pubblicata ieri da The Wall Street Journal . Dove si condannava in primo luogo la mistificazione messa anticamente in atto da Greci e Romani ( gli stessi Romani che, secondo la leggenda, avrebbero sparso sale sulle rovine della città sconfitta). « Quando gli arabi saranno capaci di rileggere con obiettività e realismo il proprio passato avranno compiuto una rivoluzione epocale » assicura il professor Fantar. Che aggiunge: « È proprio quello che stiamo cercando di fare oggi in Tunisia ».
Stefano Bucci - Corriere della Sera Pagina 35 (27 maggio 2005)
http://archiviostorico.corriere.it/2005/maggio/27/Annibale_nuovo_eroe_del_revisionismo_co_9_050527043.shtmlSCIPIONE CONTRO ANNIBALE: IL GIALLO DELLA CAVALLERIALa versione ufficiale parla di un trionfo del romano Ma fu soltanto il destino a sconfiggere il cartaginese secondo Valerio Massimo Manfredi (nella foto)
Polibio, lo storico greco del II secolo a. C. e vissuto per gran parte della sua vita a Roma ospite della famiglia degli Scipioni pensava che la Storia non fosse né prevedibile né influenzabile in modo sostanziale dagli esseri umani. C' era infatti l' elemento imponderabile, la tyche , ossia la fortuna ( intesa come vox media , ossia in senso positivo e in senso negativo) che poteva imprimere cambiamenti così repentini da travolgere qualunque piano e qualunque previsione. Ed è proprio Polibio a darci uno degli esempi più impressionanti di come eventi epocali capaci di modificare il destino di intere civiltà siano stati influenzati da elementi minimi e in apparenza quasi trascurabili. L' evento in questione è la battaglia di Zama del 202 a. C. che decise la sorte della II Guerra punica e di fatto l' esito del micidiale duello fra le due superpotenze dell' epoca. Roma e Cartagine. In questa pianura della Tunisia si fronteggiano le due grandi armate: una al comando di Annibale e una al comando del giovane Publio Cornelio Scipione. Polibio racconta che la notte anteriore alla battaglia i due comandanti si incontrarono in campo neutro per tentare una composizione diplomatica e politica del conflitto. Annibale era stanco, logorato da una campagna durissima in Italia durata quasi vent' anni, aveva passato i quaranta ed era convinto di poter ancora ottenere una soluzione politica al conflitto. Scipione era giovane, scalpitava, voleva dare il colpo di grazia al generale nemico, al genio strategico che aveva umiliato le armate romane alla Trebbia, al Trasimeno, e a Canne e guadagnarsi gloria imperitura.
Valerio Massimo Manfredi - Corriere della Sera Pagina 38 (28 aprile 2005)
http://archiviostorico.corriere.it/2005/aprile/28/Scipione_contro_Annibale_giallo_della_co_9_050428042.shtmlSTRATEGIA & CITAZIONI - IL SINDACALISTA ANGELETTI (UTIL) EVOCA LA BATTAGLIA DI CANNELa tattica è importante e anche le battaglie possono fare scuola. È questa la morale, secondo il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, della battaglia di Canne, rievocata ieri dal sindacalista a proposito dell' ipotesi lanciata da Cofferati dello sciopero generale. Insomma, sembra essere la tesi di Angeletti, è meglio che il sindacato non rischi la disfatta per un errore di tattica al pari di quanto successe all' esercito romano nel 216 a.C. contro Annibale, quando il console Terenzio Varrone, adottando una strategia sbagliata, andò allo scontro frontale. Risultato: una totale disfatta militare.
Corriere della Sera Pagina 3 (8 febbraio 2002)
http://archiviostorico.corriere.it/2002/febbraio/08/Angeletti_evoca_battaglia_Canne_co_0_0202087632.shtmlLA VITTORIA DI ANNIBALEFiction Tv sulla battaglia di Canne fa litigare due Comuni pugliesi
Fiction Tv sulla battaglia di Canne fa litigare due Comuni pugliesi Annibale fa litigare due Comuni in Puglia - Castelluccio Maggiore e Barletta - per una fiction Tv (girata nei luoghi della battaglia di Canne) che Castelluccio vorrebbe realizzare per ricordare lo scontro del 216 a.C., in cui i romani furono sconfitti da Annibale. Barletta è insorta: la battaglia si è svolta nella piana sottostante Canne, poco distante da Barletta, come dimostrano numerosi reperti, e non nel territorio di Castelluccio.
Corriere della Sera Pagina 19 (8 ottobre 2000)
http://archiviostorico.corriere.it/2000/ottobre/08/Fiction_sulla_battaglia_Canne_litigare_co_0_0010082550.shtmlRIVELAZIONI - LA BATTAGLIA DI CANNE? FU COMBATTUTA A COLPI DI INSULTISecondo lo storico inglese Sabin le guerre antiche erano solo scaramucce a distanza. Con massacro finale
DAL NOSTRO INVIATO - LONDRA - Se avete in mente le antiche battaglie come ce le ha raccontate il cinema, scordatevele. Non e' vero che gli eserciti si affrontavano a viso aperto, con migliaia di soldati pronti a dare la vita in scontri all'arma bianca per un'eroica vittoria in nome del re, dell'imperatore, della patria. Piuttosto, le prime linee si fronteggiavano per lunghe ore, a debita distanza, insultandosi, minacciandosi e scagliandosilance, per mettersi paura a vicenda. Poi, quando finalmente uno dei due eserciti aveva raggiunto una fifa blu, girava sui tacchi e scappava. Al vincitore, cosi', non restava che l'inseguimento e il massacro. E la tesi, innovativa e ragionevole, di Philip Sabin, del dipartimento di studi di guerra del King's College di Londra, il quale l'ha esposta sul "Bulletin of the Institute of Classical Studies". Sono passati cosi' tanti anni da quelle battaglie corpo a corpo, che ormai ci siamo lasciati convincere che si svolgessero "in stile Hollywood", spiega Sabin. Se si prendono film come "Spartacus", per esempio, "si vedono truppe come teppaglie che s'avventano urlando l'una contro l'altra e ingaggiano duelli con la spada". Dall'altro lato, finora, vigeva la tesi dei circoli accademici, secondo cui gli eserciti s'affrontavano come squadre di rugby: "Una gran mischia, coi battaglioni che si schieravano con gli scudi uno contro l'altro, e cominciavano a spingere". Ma anche questa tesi, benche' piu' realistica, non convince Sabin, perche' tali mischie non sarebbero potute durare piu' che qualche minuto, mentre sappiamo che gli scontri duravano a lungo. Nelle battaglie della seconda guerra punica, in cui Annibale trionfo' sui romani a Canne nel 216 avanti Cristo, gli eserciti si affrontarono per molte ore, o per un giorno intero. Alessio Altichieri - Corriere della Sera Pagina 23 (11 agosto 1998)
http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/11/battaglia_Canne_combattuta_colpi_insulti_co_0_9808118060.shtml