Nell’età della copia e della riproduzione, non è importante ciò che è, ma quel che appare. Ancor più per il passato, quando questo, rivissuto nei siti o nei parchi, negli arredamenti e negli oggetti, diventa forma di turismo consolatorio. Proprio nello sguardo rivolto alla memoria di una identità, esplodono le contraddizioni e le virtualità spinte dell'età contemporanea. Si afferma così, dalle piramidi alle Veneri di plastica il Turismo archeologico, titolo di un originale saggio di Marxiano Melotti per i tipi della Bruno Mondadori. L’autore insegna Metodologia della ricerca archeologica e Turismo archeologico all’Università di Milano Bicocca.
Ma che cosa è il turismo archeologico?
«La mia impressione è che ormai nella nostra società il turismo archeologico sia fenomeno più ampio e complesso di quello che pensa la gente».
GINO DATO su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_interni_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=203867&IDCategoria=1