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Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

18/09/2008.  PUGLIA - PIU' SPINTA ALL'ECONOMIA CON I DISTRETTI PRODUTTIVI.

Intervento del consigliere regionale del PD, Paolo Costantino, sui distretti industriali del legno ed aerospaziale.

Con il riconoscimento da parte della Regione Puglia dei primi due distretti produttivi, quello del Legno-Arredo e quello Aerospaziale, si apre una nuova fase per la industria pugliese. La legge regionale sui distretti (L.R. N°23 del 3 Agosto 2007) ha avuto il plauso della Confindustria, perché è il momento di premere l'acceleratore della cultura industriale e tecnologica della Puglia. Una ennesima dimostrazione di come il Governo regionale di centrosinistra sia riuscito anche ad interpretare le esigenze del mondo dell'impresa. I distretti d’altra parte non devono essere concentrati in un territorio ma avere - questo sì - una logica di interdipendenza tra le aziende. Un riconoscimento quello del Distretto del Legno e Arredo che assume il tono di una vera scommessa sulla ripresa dalla crisi che attanaglia il settore dei salottifici. Quello in cui per anni ha regnato Pasquale Natuzzi, il cui gruppo è uno dei pochi, se non l'unico dei gruppi pugliesi quotati al NYSE, la Borsa americana. Il Distretto produttivo del Legno e Arredo è stato riconosciuto con la Deliberazione di Giunta Regionale n°1235 dell'8 Luglio 2008. Ne fanno parte 84 imprese, 1 Università, 2 associazioni di categoria, i 3 sindacati maggiori e la Società di Promozione dello sviluppo. Il passo successivo sarà la presentazione del Programma di sviluppo assieme all'ulteriore allargamento della compagine distrettuale. Tra i programmi la progettazione di mobili eco-compatibili, una tendenza crescente pari al boom della bioedilizia. Grande attenzione al design: si pensa allo sviluppo di tecniche di “virtual design” applicabili all’industria del legno-arredo ma si punta anche all’incontro tra stilisti. Per ideare nuovi prodotti si confronteranno stilisti di arredo e stilisti di altre filiere produttive..

Assieme al Legno e Arredo anche il Settore Aerospaziale ha ottenuto il riconoscimento di distretto con deliberazione n°1234 dell'8 Luglio 2008.

Qui le imprese partecipanti sono 37 di cui 8 di grandi dimensioni, le Università coinvolte sono tre, 9 i centri di ricerca e 3 fra associazioni ed Istituzioni. La Legge sui distretti produttivi (la n° 23 del 2007) prevede infatti per i distretti tecnologici una significativa presenza di soggetti del mondo della ricerca, della formazione e dell'innovazione. Come si vede ad un anno dalla approvazione della Legge Regionale i meccanismi di aggregazione e promozione voluti si sono messi in moto, di questo va dato atto al vicepresidente Sandro Frisullo (PD) che sull'ammodernamento della struttura industriale pugliese sta giocando una partita decisiva. Da un lato quindi riposizionare un settore tradizionale in crisi ma con alta intensità di manodopera in Puglia come il Legno e Arredo, dall'altro favorire un settore ad alta tecnologia che ha grandi prospettive. Attraverso il distretto aerospaziale ci sarà la possibilità di strutturare un sistema di piccole e medie imprese orientato non solo alla subfornitura, ma alla produzione di prodotti da immettere direttamente sul mercato. Alcune di queste imprese hanno già inserito nei propri piani industriali alcune novità come la produzione di nuovi motori per aerei ed elicotteri leggeri, sensori per il controllo della combustione e la riduzione dell’inquinamento ambientale, sensori che verificano lo stato delle strutture, componenti innovativi per nuovi Aerodine (velivoli leggeri). Una partita che ha già colto i suoi frutti quindi. Infatti al 28 Febbraio 2008 le domande di riconoscimento presentate sono state in tutto 59.

Le domande per la costituzione dei distretti riguardano almeno una ventina di settori e coinvolgono in totale 4682 imprese. A parte i due approvati, sono in corso di esame gli altri 57 progetti di distretti produttivi che riguardano rispettivamente, la meccanica, il turismo, l’editoria, l’ambiente e il riciclo, l’agroalimentare, la pesca, la logistica, la nautica, il florovivaismo, il lapideo, l’edilizia sostenibile, l’armamento ferroviario, la moda, la logistica, la comunicazione e l’informazione scientifica, le politiche sociali, l’informatica e l’hi-tech, l’ottica. Ovviamente i 59 che si sono proposti non diventeranno tutti distretti produttivi, ma dovranno aggregarsi e fondersi tra loro.



LE ALTRE REGIONI E LA PUGLIA NELLA SFIDA DEI DISTRETTI



E' il caso di fare un passaggio nelle altre Regioni per capire come vanno i loro distretti produttivi. Il Veneto tanto per fare un esempio una legge sui distretti produttivi l'ha fatta già nel 2004. L'Emilia Romagna ha preferito lasciare tutto alla capacità di iniziativa degli attori locali di autoproporsi come sistema distrettuale e negoziare con la Regione i progetti di sviluppo. La Puglia ci arriva nel 2008 ma arriva terza tra le Regioni del Sud dopo la Campania (1996) e l’Abruzzo (2000). E' intuitivo che per stare sui mercati oggi c'è bisogno di fare forti economie di scala, di ricerca, di marketing, di innovazione. I distretti produttivi nascono perché le imprese pugliesi devono essere più competitive, più capaci di innovare, più orientate alla presenza sui mercati esteri. Per far questo la Regione offrirà il suo supporto per intensificare i processi di crescita dimensionale e favorire le attività a più alto contenuto tecnologico. Per chiedere il riconoscimento di un distretto produttivo sono necessarie almeno trenta aziende. Il gran numero di domande presentate conferma quanto affermato da Bankitalia in un suo rapporto: la Puglia è la più dinamica tra le regioni meridionali in termini di prodotto interno lordo. Cioè il complesso della ricchezza che si riesce a produrre. Ma è ben presente in tutti noi che alla logica fredda dei numeri – i quali ci danno ragione - deve essere aggiunta una visione dove l’uomo con i suoi bisogni e le sue speranze sia al centro. L’economia è fatta per l’uomo e non viceversa come affermavano i campioni pentiti del liberismo selvaggio. La stretta materialità, pure di importanza capitale, non crea una Puglia migliore. Quella per fortuna c’è già, noi cerchiamo solo di dargli spazio.



Il comunicato ufficiale completo








 

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