I recenti scavi archeologici di Canne, iniziati per la prima volta nell’estate del 2002 in contrada “San Mercurio” con il concreto contributo economico dell’Authority per Canne della Battaglia, da me allora rappresentata quale Consigliere comunale di Barletta e sotto la direzione della Dottoressa Marisa Corrente, nota esponente della Soprintendenza Archeologica per la Puglia nonchè Direttrice dell’Antiquarium cannense, fin dal loro inizio svelarono la presenza di un antico ed imprevedibile insediamento termale romano.
Tale insediamento, in base a risultati provenienti da studi (anche da me) effettuati e condivisi da altri ricercatori, risalgono, con tutta probabilità all’anno 143 d. C., sotto l’impero di
Antonino Pio, allorché in Canosa già stava operando, a seguito di un particolare incarico ricevuto dal suo grande amico l’Imperatore Adriano, il celebre architetto e filosofo, nonché potente senatore romano,
Erode Attico, deputato a promuovere lo sviluppo integrale della Città di Canosa e del suo hinterland di cui Canne rappresentava un importante centro economico, posizionato, com’era, lungo il corso dell’Ofanto, a quei tempi navigabile, e collegato a sua volta con l’approdo marittimo di Aufidena centro ubicato presso la foce dell’Ofanto nell’attuale Contrada San Lazzaro , riportato fin dal II sec. d. C. nella VII Tavola della “Cosmographia di Tolomeo” oltre che nella “Tabula Peutingeriana” (segmento V).
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