19/11/2008. BARI - “Puglia e Albania nel Novecento” il nuovo libro di Leuzzi .
alla Teca del Mediterraneo
Undicesimo appuntamento della quinta edizione di “Percorsi identitari. La Puglia che scrive, che edita, che parla di sé”, il ciclo di incontri che si propone di presentare ai media libri ed autori pugliesi, organizzato dalla Biblioteca Multimediale del Consiglio regionale “Teca del Mediterraneo”. E’ stato il turno del libro-documento “Puglia e Albania nel Novecento” curato da Vito Antonio Leuzzi, direttore dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia democratica (Ipsaic), Giulio Esposito e Nevila Nika, direttrice dell’Archivio di Stato di Tirana.
Nel libro, edito da Besa, i curatori hanno voluto organizzare e presentare i documenti più rilevanti della travagliata storia delle relazioni Puglia-Albania dagli inizi del Novecento al 1949.
“E’ un volume – ha detto il prof. Franco Botta, docente di Politica economica nell’Università di Bari – che ci aiuta a capire meglio molte cose del presente: ad esempio, la vera e propria passione che gli albanesi hanno nutrito a lungo per il nostro Paese. All’inizio del ‘900, infatti, l’Italia aveva profuso grande impegno nell’impresa di far diventare l’Albania, allora niente di più di una zona periferica dell’impero Ottomano, una nazione a tutti gli effetti”.
“L’Italia – ha sottolineato il prof. Franco Losurdo, docente di Economia applicata nell’Ateneo barese – nonostante incomprensioni e delusioni è ancora vista dall’Albania come ‘nazione affidabile’, ‘Paese buono’. L’Italia ha lasciato di sé tanti buoni ricordi: l’organizzazione delle dogane e della Polizia di Stato, vari esperimenti di governo locale. Puntare su questi aspetti è importante nei progetti di cooperazione”.
Anzi, è interessante notare come la semplice lettura di questi inventari porti alla convinzione che “la tattica del conflitto risulti del tutto superata, a beneficio di un’ottica diversa che vede nel dialogo il superamento dei conflitti”, come ha ben chiarito il prof. Luigi Masella, docente di Storia contemporanea nel capoluogo pugliese.
La ricerca è una tappa importante del Progetto BibliodocInn (di cui partner capofila è Teca del Mediterraneo) ed è stata possibile grazie alla collaborazione oltre che con l’Ipsaic, con la Fondazione Gramsci di Puglia e gli Archivi di Stato d’Albania. (m.r.c.)
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