16/12/2008. TEATRO - APPUNTAMENTI DELLA STAGIONE DI PROSA DAL 15 AL 21 DICEMBRE .
Teatro Curci - Barletta 19-20-21 dicembre 08 Doppia Effe Mariano RIGILLO, Anna Teresa ROSSINI ROMOLO IL GRANDE Una commedia storica che non si attiene alla storia di Friedrich Dùrrenmatt traduzione Aloiso Rendi con Virginio Zernitz, Norma Martelli, Luciano D’Amico, Antonio Fornari, Liliana Massari, Francesco Sala, Francesco Cutrupi, Davide D’Antonio, Francesco Frangipane, Roberto Pappalardo, Lorenzo Praticò, Alfredo Troiano scene e costumi Lorenzo Ghiglia, musiche Lino Patruno, disegno luci Luigi Ascione regia Roberto Guicciardini
“Romolo il grande” è uno dei lavori teatrali più comici e insieme più pessimistici di Dürrenmatt. Una satira amara spinge l’opera verso l’epilogo inaspettato. Romolo appare “grande” poiché è l’unico ad aver riconosciuto il carattere grottesco della realtà, accettando il ruolo che il contesto “richiede”: quello di un principe clown. Straordinaria l’interpretazione di un maestro della scena italiana.
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Teatro Garibaldi – Bisceglie 16 dicembre 2008 Teatro Eliseo Leo Gullotta IL PIACERE DELL’ONESTA’ di Luigi Pirandello con Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Marta Richeldi e con Antonio Fermi, Federico Mancini, Vincenzo Versari regia FABIO GROSSI
Dopo 3 anni di trionfi in giro per l’Italia con L’uomo e la bestia e la virtù, Leo Gullotta torna a confrontarsi con un’opera di Pirandello: Il Piacere dell’onestà. Scritto nel 1917 e ispirato alla novella Tirocinio, il testo racconta la storia di Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia moralità, che accetta solo per “il piacere dell’onestà” di sposare Agata, ragazza di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo maritato, il “rispettabile” marchese Fabio Colli. Onestà, parola di grande effetto per il periodo in cui Pirandello concepì la sua opera, parola di lacerante contesto in questa nostra travagliata epoca. Nella visione pirandelliana il nostro protagonista, nell’indossare il costume dell’Onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di anime mostruose, finendo così per mettere spietatamente a nudo la disonestà di tutti gli altri. Una pseudo legittima unione, quella che Pirandello usa per dimostrare come l’essere e l’apparire siano in realtà categorie senza alcun valore, frutto unicamente delle convenzioni e del conformismo della società.
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Teatro Impero – Trani 16 Dicembre 2008 Roma Spettacoli Gianfranco D’Angelo, Ivana Monti UN GIARDINO D’ARANCI FATTO IN CASA di Neil Simon adattamento di Mario Scaletta regia Patrick Rossi Gastaldi ______________________________________________
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