Se è vero che Internet è una risorsa di conoscenza senza limiti, è anche senza regole e nasconde più di un pericolo per i più deboli. I giovani si fanno carico del problema e dicono “no alla censura, sì all’educazione ad un uso corretto e responsabile di un mezzo di comunicazione insostituibile”. Consiglio regionale, Parlamento regionale degli studenti, Università di Bari e Polo Euromediterraneo Jean Monnet hanno celebrato nell’Aula consiliare di via Capruzzi il “Safer Internet Day”, la giornata europea che promuove l’uso sicuro della rete da parte dei minori.
“L’accesso a Internet è in grande diffusione tra i ragazzi, ma il 20% dei giovanissimi utenti corre il rischio di contatti di natura illecita”, ha detto il presidente del Consiglio regionale Pietro Pepe. Ricordando il ruolo del Corecom pugliese nella tutela dei minori dalle trasmissioni tv, ha invitato “tecnici, amministratori pubblici, genitori e fratelli maggiori a fare quanto possibile per evitare che un’opportunità straordinaria possa trasformarsi in una violenza, un’offesa, un danno di natura morale”. Il presidente ha ricordato la raccomandazione del papa ad un uso etico e positivo di Internet. “La conoscenza serve – ha aggiunto Pepe – spazio perciò alla libera circolazione delle idee in rete e niente museruole, ma bisogna cercare di non farsi fuorviare dall’imbonitore di turno, incappando in siti pedopornografici o nella diffusione di contro-valori, nell’incitamento all’odio ed alla discriminazione razziale”.
Oltre ai ragazzi del Parlamento dei Giovani ed ai relatori, l’Aula consiliare ha ospitato studenti spagnoli del progetto Eramus, corsisti di diversi Paesi mediterranei e dottorandi italiani e albanesi. “Presenze ricche di qualità per questo appuntamento”, ha commentato il presidente Pepe.
Da dieci anni l’UE è impegnata sul tema, con riguardo particolare alla fascia d’età dai 10 ai 15 anni. Il 10 febbraio di ogni anno è stato scelto come giornata europea di riflessione. “Dopo la prima fase di sensibilizzazione e sperimentazione di progetti pilota - ha spiegato il responsabile del Polo Monnet, Cosimo Notarstefano – si è passati a programmi pluriennali di intervento socio-pedagogico-evolutivo”. Si pensa ad un protocollo d’intesa con i principali server continentali, “per tentare un approccio regolato, ma la governance resta nei valori condivisi”.
“Internet è uno strumento formidabile di democrazia, di comunicazione e di crescita, è però uno strumento debole, che numerosi poteri forti vogliono mantenere debole”, ha osservato il prof. Gaetano Dammacco, direttore del Dipartimento giuridico delle Istituzioni dell’Università barese”. L’uso dichiaratamente negativo del web preoccupa e con la crescita esponenziale di siti illeciti aumenta il rischio dell’esposizione dei navigatori più giovani, come dimostra la ricerca appena completata dall’Università di Bari sui minori e Internet. “Occorre fare ricorso alle regole, recuperare i valori etici universali alla base della dignità delle persone”.
Un appello alla “responsabilizzazione nel rapporto tra l’uomo e lo strumento, in un società che deve riconoscere i diritti ma ricordare anche i doveri” è venuto dal presidente dell'IRRE Puglia, Pasquale Guaragnella. E i ragazzi non si sono sottratti al ruolo di ambasciatori dei valori tra i coetanei. “E’ un impegno che ci sentiamo di assumere e non sarà il solo di cui sentiamo di doverci fare carico per il futuro”, ha detto per tutti il neo presidente del Parlamento dei giovani, Maurizio Patruno, concludendo quest’appendice alla seconda seduta dell’Assemblea, che rientra tra i progetti di comunicazione ed educazione alla legalità del Consiglio regionale, curati dal settore comunicazione istituzionale, rappresentato dal direttore della Teca del Mediterraneo, Waldemaro Morgese.