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CANNE DELLA BATTAGLIA:
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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

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20/02/2009.  CORATO - MONUMENTO ALLA DISFIDA DI BARLETTA IN PREDA AL DEGRADO: I VOLONTARI DI «FARE VERDE» HANNO RIPULITO LA ZONA MA IL PROBLEMA RESTA .


13 febbraio 1503, una data che per questo territorio rappresenta un contesto storico ben preciso: la Disfida di Barletta.In un' Italia ben lontana dall' essere uno Stato costituito, cavalieri italiani scesero in campo per dimostrare il proprio valore, difendendo l' onore della loro terra. Una testimonianza che è patrimonio storico collettivo: in agro di Trani, allora sotto il controllo dei Veneziani, fu individuata l’area idonea per la sfida, precisamente nella odierna contrada «S. Elia».
Qualche decennio dopo, nel 1583, il Duca d'Airola, Ferrante Caracciolo, prefetto delle province di Bari e Otranto, fece erigere su questo sito un monumento a cui si aggiunsero nella metà dell’800 i versi scolpiti di Giovanni Bovio. Nei giorni scorsi il gruppo di Fare Verde, in occasione dell' anniversario della Disfida si è recato davanti all’epitaffio. E cosa ha trovato: «Abbiamo riscontrato - spiega il presidente Andrea Moselli - un grave stato d'abbandono, come già denunciato qualche qualche anno fa dall’associazione Obiettivo Trani. I marmi, infatti, sono spaccati in più punti, mentre completano il quadro le immancabili scritte spray "datate" e incisioni nella pietra. Simbolicamente abbiamo voluto liberare l'epitaffio da cespugli dall’ erba cresciuta negli interstizi delle fogature, che col passare egli anni si sono aperte favorendo il proliferare di piante selvatiche. Triste l'immagine che diamo sui siti di riferimento: guardate un po’ su internet, su Wikipedia, con testimonianza fotografica dell' incuria! Chiediamo che siano prese soluzioni definitive, se non già in esame, per strappare l'epitaffio al degrado in cui versa. Si potrebbero cercare sponsor pronti ad accollarsi le spese di restauro, pratica spesso utilizzata in varie realtà. Ci piacerebbe che le testimonianze pervenuteci possano essere oggetto di opportune valorizzazioni; sono passati circa sei mesi dal nostro intervento sul parcheggio selvaggio presso Maria de Russis (San Giacomo) ma con rammarico prendiamo atto che la situazione purtroppo non è mutata».

LUCIA DE MARI
La Gazzetta del Nord Barese Mercoledì 18 febbraio 2009





 

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