Penna e taccuino, macchina fotografica o videocamera… Tutti i partecipanti agli eventi della Seconda Giornata nazionale delle Ferrovie Dimenticate di domenica prossima sono chiamati a documentare con scritti, immagini e video le loro impressioni, suggestioni, storie e curiosità. Questo è il succo del concorso a premi indetto dal sito web di Repubblica.it che racconti l'emozione provata sulla rete ferroviaria minore, su un 'treno del paesaggio'. “Paesaggi dal treno” è il primo riconoscimento per chi saprà promuovere la bellezza di un paesaggio sensibile, osservato attraverso il finestrino o lungo una linea dismessa. La proposta di Italia Nostra, Società Geografica Italiana e Associazione Italiana Greenways, Ferrovie Turistiche Italiane, sotto l’egida di CoMoDo, sintetizzerà, così, in un unico contenitore - ma con differenti forme espressive - le sensazioni che migliaia di appassionati vivranno sul campo, il 1° marzo, la seconda giornata delle ferrovie dimenticate. Molte nostre associazioni hanno contribuito a incrementare il montepremi, mentre le opere più interessanti saranno poi inserite sugli spazi web di repubblica.it, Italia Nostra e Ferroviedimenticate.it - Entro il 15 marzo, inviando le opere a paesaggisensibili@italianostra.org, si potrà diventare testimonial di una campagna per una nuova educazione al paesaggio. Tutte le informazioni per la partecipazione, i premi in palio e altre notizie sono scaricabili sui siti www.italianostra.org - www.ferroviedimenticate.it - In allegato il comunicato stampa di Italia Nostra. - La presentazione ufficiale alla pagina: www.repubblica.it/2009/02/sezioni/cronaca/bici-binari/giornata/giornata.html?ref=hpspr1
Clicca qui per visionare il comunicato ufficiale• RIFLESSI DEL CONVEGNO DI ROMA DEL 23 FEBBRAIO SU "FERROVIE E PAESAGGIO"
Grande partecipazione e pieno successo del Convegno di lunedì 23 us a Villa Celimontana (Roma), organizzato da Società Geografica Italiana, Italia Nostra, Associazione Italiana Greenways sul tema Ferrovie e paesaggio (nella foto, la sala del convegno). I diversi interventi, seguiti da un folto uditorio, hanno messo in luce l'attuale mancanza di dialogo fra infrastruttura e territorio. Se era già una frattura era nota in termini di impatto territoriale, nondimeno essa ha effetti anche sul piano della percezione del paesaggio che viene negata o fortemente affievolita. Basti pensare alle alte barriere che affiancano oggi le linee ad alta velocità. E neppure si progettano, come in passato, materiali rotabili di ampie vetrature che possano favorire l'osservazione verso l'esterno. Le nostre stesse abitudini di passeggeri si sono, anche per queste ragioni, fortemente modificate e il 'guardare fuori dal finestrino' non è più motivo di interesse a fronte di altre occupazioni in viaggio. Eppure 'guardare il paesaggio' è un gesto importante, didattico e propedeutico alla conoscenza e al rispetto del territorio. In questo senso le ferrovie minori e anche le linee in abbandono possono assolvere un compito fondamentale, come 'ferrovie del paesaggio'. La discussione e, in particolare la Tavola Rotonda, coordinata da Anna Longo, alla quale hanno partecipato i maggiori esponenti di alcune Associazioni facenti parte di CoMoDo (Italia Nostra, WWF, Legambiente, CAI, FIAB, Touring Club Italiano, Aipai ecc.), si è anche spostata sulla necessità di riconoscere finalmente al patrimonio ferroviario storico italiano il titolo di bene culturale, come ha fatto cenno Giulio Senes, con tutto ciò che ne consegue in termini di tutela, conservazione e valorizzazione. E non di meno sull'opportunità di rilanciare il programma di recupero e trasformazione in greenways delle tratte definitivamente abbandonate. L'incontro è stato arricchito da interventi di particolare rilievo come quello di Vincenzo Guarrasi, di Giuseppe Prosperi relativo a una ricognizione fotografica e narrativa lungo le ferrovie dell'Appennino Centrale, come quello relativo a uno studio per il rilancio turistico dell'asse ferroviario dell'Italia Centrale da Sansepolcro a Sulmona (Tarquini e Bertelli) e oltre, come quello di Massimo Bottini riferito all'ideazione di un polo culturale di tre ferrovie dismesse ma non del tutto dimenticate nel comprensorio riminese, di S. Marino e del Montefeltro, come quello di Stefano Maggi sull'esperienza del Trenonatura della Val d'Orcia e da altri ancora per i quali si rimanderà agli atti. Il monologo di Marco Paolini, registrato alla stazione di Topolò nel 2004, ha fatto da suggestiva introduzione ai lavori, così come, in una sala attigua, la cronaca in video della Maratona ferroviaria 2009 conclusa il giorno precedente il convegno.
• A SEGNO LA SECONDA MARATONA DI TURISMO FERROVIARIO SPERIMENTALE
Puntuale come sempre, la Seconda Maratona di turismo ferroviario si è conclusa a Roma/Stazone Aurelia, alle ore 18:35 di domenica 22 febbraio. Era iniziata sabato a Milano Centrale alle ore 9:15 e si è sviluppata su un tortuoso percorso che ha visto come 'highlights' le ferrovie concesse Reggio Emilia-Sassuolo e Sassuolo-Modena, la Faentina, la Siena-Grosseto (nella foto, la sosta alla stazione Monte Antico). I partecipanti hanno potuto, anche quest'anno, godere dell'andamento di convogli fatti apposta per il turismo dolce; sono stati spesso accolti nelle cabine di guida dove hanno amabilmente conversato con i conduttori e con il personale di bordo. Un vivo ringraziamento a Massimo Ferrari (UTP/assoutenti) e a Silvio Cinquini (FTI) per lo sforzo organizzativo.
Albano Marcarini
Presidente CoMoDo - Confederazione per la Mobilità Dolce