Riperimetrazione del parco regionale naturale dell’Ofanto: rinviato di una settimana l’esame del ddl in Consiglio regionale, per permettere alla commissione consiliare all’ambiente l’audizione delle organizzazioni professionali agricole territoriali che hanno chiesto di essere sentite. È la mediazione del presidente Pepe (“si ascolti la parte del mondo professionale che si ritiene inascoltata”) condivisa dall’Assemblea L’iniziativa legislativa resta incardinata nell’ordine del giorno del Consiglio del 3 marzo, consentendo intanto gli approfondimenti in commissione sollecitati dal territorio e fatti propri dal consigliere regionale Nino Marmo. “Si tratta di un atto di buon senso – ha fato presente il rappresentante di AN – dal momento che le stesse note di accompagnamento dell’intervento legislativo della Giunta regionale fanno riferimento esclusivamente alla questione agricola”.
L’assessore all’ecologia Michele Losappio ha ricordato che la riduzione di 10mila ettari del territorio sottoposto a tutela paesaggistica (quasi 25mila ettari l’estensione indicata dalla legge attualmente in vigore, che si vuole rivedere) è stata condivisa in atti bilaterali tra la Regione e i comuni interessati. Successivamente la riperimetrazione è stata al centro della conferenza di servizi che ha preceduto l’approvazione del ddl in quinta commissione del Consiglio regionale ed ha riunito associazioni, anche ambientaliste e agricole, forze dell’ordine ed enti locali. Da questi ultimi in particolare, ha osservato Losappio, viene l’urgenza di adottare la nuova tabellazione che ridimensiona la superficie del parco dell’Ofanto, anche per aderire alle aspettative del mondo agricolo locale.
A favore del rinvio si sono espressi per AN Sergio Silvestris, che ha fatto appello all’attenzione reale alle dinamiche del territorio e Tommy Attanasio, che ha posto il problema delle fotocopie in bianconero delle cartografie: “sono illeggibili, non consentono ai consiglieri regionali di valutare la differenza tra le zone 1 e 2 del parco”.
Per il presidente della commissione ambiente, Pietro Mita, l’iter approvativo è stato del tutto regolare e si sarebbe potuto procedere all’esame di merito in Aula. Stesso parere per Giuseppe Dicorato del PD (“le organizzazioni agricole regionali hanno partecipato regolarmente alla conferenza di servizi per la riperimetrazione”) e il capogruppo de Prc Arcangelo Sannicandro: “tardare significa non venire incontro proprio alle esigenze del mondo agricolo”, i divieti si estendono all’intera superficie attuale: 25mila ettari, contro i 14.307 della nuova proposta.