Il Consigliere Regionale AN-PDL Nino Marmo ha diffuso la seguente nota: “Con il nostro emendamento alla pdl di ridelimitazione del “Parco dell’Ofanto”, che lo avrebbe fatto coincidere con l’area di reale protezione del fiume ossia con le zone “SIC” già previste, abbiamo tentato di dare una risposta doverosa ad un’agricoltura tra le più pregiate d’Italia, che dalla sterminata estensione del Parco è stata di fatto messa in condizioni di non poter più sopravvivere. Ci siamo ancora una volta imbattuti nel fondamentalismo ideologico di una sinistra che non ha in realtà alcuna considerazione delle ragioni della nostra economia e segnatamente delle nostre campagne. E così il “Parco dell’Ofanto”, che già sconta l’assurdità di limitarsi al territorio pugliese sul quale il fiume continua a trasportare i veleni della Basilicata e della Campania, nonostante il ridimensionamento imposto a furor di popolo, continuerà ad essere un pesantissimo intralcio non soltanto allo sviluppo, ma anche alla sopravvivenza di centinaia di aziende, con il loro carico umano di lavoro e di sacrifici.
Noi, che avevamo già posto con atti formali quali appositi disegni di legge sia la questione dell’intollerabile sovra-dimensionamento del Parco in questione sia quella più complessiva delle conseguenze nefaste della proliferazione continua di tali confische di massa, ci abbiamo provato e torneremo ad occuparcene nella prossima legislatura”.