La Biblioteca diocesana “San Tommaso d’Aquino” di Andria ha dato il via ad una collana di pubblicazioni di arte e fede, “Biblia Pauperum”. E il primo titolo di questa collana è un volumetto, 68 pagine, prezioso: è dedicato, infatti, alla Cattedrale di Andria, recentemente riaperta al culto dopo essere stata chiusa per quattro anni a causa di lavori di restauro e ristrutturazione.
Il libro propone tre capitoli: “Le origini della Diocesi di Andria” di don Adriano Caricati; “Cenni storici sulla Cattedrale di Andria” di don Luigi Renna; “Visita alla Cattedrale” di Silvana Campanile e Brigida Matera. C’è anche un’appendice dedicata proprio ai lavori che hanno riguardato la cattedrale negli ultimi quattro anni, con due testi: “Il restauro degli apparati decorativi e degli arredi liturgici” di Rosa Lorusso Romito (direttore dei lavori - Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici della Puglia) e “Gli elementi propri del presbiterio” di Luigi E. Mattei (progettista). Infine, oltre alla bibliografia, nelle pagine finali vi è la cronotassi (l’elenco con scansione temporale) dei vescovi di Andria.
Il libro (stampato da Grafiche Guglielmi; foto: Brigida Matera; grafica di copertina: Biagio Sardano; collaborazione: can. Giannicola Agresti, presidente del Capitolo Cattedrale), permette, dunque, di conoscere la storia della cattedrale e di conoscerla ancora meglio attraverso, come dire, una visita guidata grazie a testi e foto.
La storia parte da lontano: “La convergenza di indizi ha portato gli storici – ha scritto don Luigi Renna – a concludere che la Cattedrale di Andria sia stata edificata nella seconda metà del secolo XI. La primitiva Cattedrale era quindi costituita da un’unica navata centrale e da due navate più basse. Si ipotizza che il campanile sia stato una semplice torre di epoca normanna”. Una storia che giunge, con rigore, sino ai nostri giorni, proponendo anche “uno sguardo di fede sui luoghi più significativi di una Cattedrale”, vale a dire la cattedra, l’ambone e l’altare.
La visita della cattedrale, intitolata a Maria Assunta, è guidata, da Campanile e Matera, con testi chiari, anche se ricchi di informazioni, rimandi e citazioni, e foto esplicative: mancava una pubblicazione del genere e quindi ora il vuoto è stato lodevolmente riempito.
Infine, dal testo di don Caricati e dalla cronotassi dei vescovi emerge che prima di Riccardo (considerato tradizionalmente primo vescovo e poi dichiarato patrono della città), ci sia stato Leone (dal 1137 al 1144), però per investitura regia e con la consacrazione dell’ar - civescovo di Trani. Il vescovo Richardus anglicus (…San Riccardo che vien dall’Ingilter - ra…), invece, vide la sua nomina confermata dalla sede romana, retta da papa Adriano IV (l’inglese Nicolò Breakspeare). Come dire: San Riccardo rimane il primo vescovo di Andria.
MICHELE PALUMBO
La Gazzetta del Nord Barese
Clicca qui per visionare l'articolo pubblicato