06/05/2009. REGIONE PUGLIA - LA RIFORMA DEL TURISMO APPRODA IN COMMISSIONE.
“Il sistema turistico regionale necessita di una nuova governance. Il modello di sviluppo è ormai datato. Questo è il presupposto dal quale occorre partire e mi sento di affermare sin da ora che sull’esame di merito di questo testo di riforma ci saranno un clima e un approccio assolutamente costruttivi”. Così il presidente della quarta commissione consiliare Dario Stefàno ha dato avvio all’esame di un “importante impianto normativo” quale è quello proposto dall’assessore Ostillio in merito alla riforma del turismo ed in materia di programmazione, promozione e sviluppo del sistema di offerta turistica. “Un provvedimento ritenuto di particolare importanza per l’economia regionale - ha detto l’assessore competente Massimo Ostillio che ha illustrato il ddl ai commissari – perché propone un nuovo modello di governance per un settore che per la Puglia, secondo i dati Unioncamere del 2008, produce un giro d’affari che va oltre i quattro miliardi di euro all’anno. Occorre pertanto mantenere gli obiettivi e anche rafforzarli. E farlo con leggi obsolete, diventa una impresa titanica. La sfida dunque che abbiamo davanti è quella di riuscire a modernizzare un settore che deve rendersi competitivo con gli altri mercati”. La nuova governance proposta nel ddl sta soprattutto nell’osservanza del principio di sussidiarietà, attribuendo specifici compiti e funzioni non solo agli enti locali (alla Regione è affidata la regia e la programmazione, alle Province la regolazione del mercato, la vigilanza sui soggetti operanti nel settore e l’organizzazione delle attività connesse e ai Comuni la promozione e la gestione dei servizi di accoglienza ai turisti, i cosiddetti Iat) ma anche ad altri “enti, soggetti associativi e privati, laddove essi possono sviluppare e migliorare le capacità competitive e l’attrattività del territorio”. Il ddl prevede, tra le altre cose, l’istituzione dell’Albo degli eventi di rilevanza turistica regionale (art.21), l’istituzione del marchio turistico regionale (art.24), l’adozione di una “carta del turista” che contiene le informazioni sulle forme di tutela del turista, sui servizi turistico ricettivi e turistico ricreativi etc. (art.25), l’istituzione dell’Osservatorio turistico regionale (art.26) ma soprattutto all’ultimo articolo (il 32) il ddl prevede la valutazione delle attività di promozione e commercializzazione turistica da parte del Consigli regionale. “Questo è un articolo che mi è molto caro – ha detto l’assessore – perché per la prima volta, per quanto riguarda il turismo, dispone una valutazione del lavoro svolto da parte del Consiglio, ma soprattutto da parte della commissione competente”. Tra le questioni spinose che il disegno di legge affronta per cercare di risolverle, quella della soppressione degli Apt (nella rete Iat, già 100 i Comuni su 258) e quella del trasferimento del personale (in tutto 74 dipendenti). “Ma molte altre possono essere le questioni da affrontare in questo ddl” ha sottolineato Ostillio invitando i commissari a lavorare insieme per implementare la legge e aggiungere altre questioni, quale quella ad esempio della “regolamentazione dei campi da golf oppure quella relativa ai porti turistici. Insomma un ddl aperto e da costruire insieme intorno a questo tavolo”. Qualche critica è arrivata subito dal consigliere regionale del caporuppo di Rifondazione comunista, Piero Manni che ha affermato che “nel ddl vengono privilegiate le zone di maggiore attrattiva, mortificando e dequalificando tutto quanto il resto. Non si può mortificare così il turismo sul territorio. Credo – ha concluso Manni – che la vera ricchezza della Puglia sia quella di offrire un sistema nella sua interezza”. Per il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia/Pdl, Rocco Palese “va completamente riscritta la parte relativa al personale delle Apt (art.28) nello specifico la possibilità di opzione da parte dei dipendenti, la mobilità volontaria per sei mesi, le progressioni verticali, le competenze economiche. Ci sono insomma una serie di problemi che vanno affrontati con le organizzazioni sindacali e risolti. Serve maggiore dettaglio. E poi – ha concluso Palese – va arricchita la parte urbanistica e va sistemata la parte finanziaria perché non c’è la norma. Infine è opportuno ascoltare tutti i soggetti interessati”. Il futuro del personale Apt e i costi per la regione sono un problema non affrontato anche per il consigliere Nicola Canonico mentre per Francesco Damone “occorre una visione organica dell’intero territorio tenendo presente che solo il Gargano rappresenta il 52% della ricettività alberghiera”. Per Nino Marmo “occorre invece chiarire quante e quali società si intendono fare” mentre per il consigliere Ognissanti occorre chiarire “la quantità e la qualità dei trasferimenti ai Comuni e alle Province”. A fine seduta il presidente Stefàno ha tracciato l’iter del ddl. Prima di tutto le audizioni con i sindacati, le Apt, le associazioni di categoria e dei consumatori, l’Anci, l’Upi e la Fedrealberghi, poi un successivo incontro con gli assessori competenti Barbanente e Ostillio quindi l’esame di merito. (su.nap.) Fonte: Puglia Notizie Agenzia quotidiana di stampa Consiglio Regionale della Puglia ANNO VII n. 1322 del 29/4/2009
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