Poco più di duecento anni fa, quando fu costruito, l’arco monumentale di via Guarini con le sue caratteristiche forme architettoniche era l’ing resso sontuoso di una delle ville immerse nella campagna biscegliese. Poi l’avvento delle costruzioni moderne, che hanno modificato lo stato dei luoghi intorno alla chiesa Madonna della Misericordia, lo hanno circondato, tanto da farlo diventare un ingombrante e deteriorato cimelio d’altri tempi che rischiava di crollare.
La sua fortuna, forse, che gli ha consentito di sopravvivere è stato un vincolo di tutela decretato dal Ministero per i Beni Culturali nel 1982. Oggi, alle 17.30, si svolgerà una cerimonia di inaugurazione dell’arco settecentesco, salvato e restaurato dopo lo smontaggio (avviato a marzo 1995) e quindi il suo arretramento che ha fatto spazio ad un palazzo di nuova costruzione e all’allarg amento di via Guarini. “Esprimo soddisfazione per l’importanza del recupero di questi gioielli nascosti, che testimoniano la storia della città e che non meritano di essere abbandonati all’incu - ria e all’oblio”, dice il sindaco Francesco Spina che interverrà al taglio del nastro tricolore. Fino ai primi anni del 2000 l’arco in tufo e pietra rappresentava un ostacolo per la viabilità ed un pericolo per le sue condizioni di abbandono. Era finito negli anni scorsi al centro di polemiche e di ricorsi dinnanzi al Tribunale amministrativo regionale. Infatti la Soprintendenza ai Beni Artistici e architettonici per la Puglia si era opposta all’obbligo imposto dal Comune ai proprietari di spostamento dell’arco, sostenendo nel suo diniego che tale operazione avrebbe comportato la perdita dell’originalità del manufatto in pietra e tufo e la sua decontestualizzazione.
Ma il Tar fece prevalere i diversi interessi pubblici coinvolti, ovvero l’interesse alla tutela ed alla fruizione del bene culturale e la necessità del Comune di garantire la pubblica incolumità. Furono poi emesse diverse ordinanze sindacali nei confronti dei proprietari al fine di giungere allo spostamento del manufatto costruito nel 1789. L’arco che era inserito nel portale di un’antica villa patrizia è alto 7 metri e largo 5, presenta un timpano curvilineo ad arco spezzato con al centro un edicola, sormontata da una cornice curva. In occasione di un intervento edificatorio a ridosso dell’arco, il progettista dell’immobile, l’ing. Vittorio Di Gregorio, propose alla Soprintendenza un progetto di recupero del monumento che lo potesse riportare all’antico splendore. Una soluzione conservativa che ha contemperato le varie esigenze. Il nuovo posizionamento dell’arco fungerà anche da accesso pedonale secondario all’attiguo parco comunale della Misericordia, come da indirizzo politico amministrativo espresso dall’attuale giunta municipale.
Luca Deceglia
da La Gazzetta del Nord Barese
Mercoledì 29 aprile 2009
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