Un ponte culturale con la Accademia della Crusca. A lanciarlo, con Barletta, é stato il presidente onorario della celeberrima Accademia, Francesco Sabatini. Durante l’incontronella Sala Rossa del Castello, dopo i saluti del sindaco Nicola Maffei, si é discusso de «La lingua italiana, l’Accademia della Crusca e l’Unione Europea. Elementi per crescere». Sabatini, inoltre, ha presentato la copia anastatica del primo vocabolario della lingua italiana pubblicato per la prima volta nel 1612 e recentemente acquistato della biblioteca “Sabino Loffredo”. L’incontro è stato inserito nel programma messo a punto dall’Amministrazione comunale di Barletta nella XI settimana della cultura che quest’anno porta il significativo titolo «La cultura è di tutti: partecipa anche tu».
Il Vocabolario dei vocabolari: l'intervista di Giuseppe Dimiccoli (La Gazzetta del Mezzogiorno) al Prof. Francesco Sabatini
Professor Sabatini che significato ha, oggi, questa riproduzione del monumentale Vocabolario?
«Questa riedizione ha diversi significati. Anzitutto, viene a conclusione di un completo lavoro di riesame del contenuto dell’opera attraverso gli strumenti elettronici, che hanno permesso di “interrogar ne” il contenuto nei minimi dettagli. L’edizione elettronica, infatti, è contenuta nel CD-rom annesso al volume a stampa. Si può avviare, quindi, una nuova fase di ricerche ad opera di studiosi di tutto il mondo. Inoltre, questa riedizione vuole riaprire decisamente il dialogo con gli studi sulle lingue europee. A suo tempo, l’Ac - cademia accolse letterati, scienziati, filosofi, giuristi di vari Paesi d'Europa, e accoglie anche oggi linguisti di molti Paesi, dagli Stati Uniti d’America alla Russia. Ma, soprattutto, l’Accademia è fortemente impegnata nel dibattito sul multilinguismo nell’Unione Europea. L’apparire delle nuova edizione del Vocabolario si colloca nel pieno del programma che si svolge annualmente dal 2007, quando è stata inaugurata la “Piazza delle Lingue d’Europa”».
Ci delinea la storia del «Vocabolario dei vocabolari»?
«Il Vocabolario degli Accademici della Crusca, che ebbe varie edizioni successive, è uno dei monumenti della nostra storia linguistica e culturale: non solo segnò una tappa decisiva per la stabilizzazione dell’uso della nostra lingua, ma pose le basi della moderna lessicografia europea. Fu il modello cui si ispirarono per oltre due secoli gli autori dei grandi vocabolari del francese, dello spagnolo, dell’inglese, del portoghese e del tedesco. Nell’attuale edizione anastatica, l’opera è affiancata da un volume di commento, ricco di illustrazioni e riproduzioni di importanti manoscritti conservati nell’Acca - demia, e da un CD-Rom che contiene il Vocabolario in versione elettronica, uno strumento prezioso per compiere indagini in un così ampio corpus di lingua: 25.056 lemmi, 299 opere citate, 62.870 citazioni (numeri eccezionali per quell’epoca, se un vocabolario monovolume dell’italiano oggi conta 80.000 lemmi, comprensivi della straripante terminologia tecnico-scientifica)».
Quali obiettivi pensate di aver centrato grazie a questa opera culturale?
«Questa pubblicazione, che avviene a conclusione di un decennio di ricerche e di affinamenti delle tecniche editoriali digitali compiute nell’Accade - mia, risponde a obiettivi sia scientifici, sia di riaffermazione dei valori civili della lingua».
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