I templari, militanti nell’Ordine dei poveri cavalieri di Cristo sorto nel 1119 a Gerusalemme, si insediarono anche a Trani con un luogo di culto a loro destinato ed aperto pure agli esterni. Stiamo parlando della Chiesa di Ognissanti a tre navate con absidi a vista ed un portico spazioso davanti alla facciata, funzionale ad accogliere i pellegrini ed a proteggere le pregevoli sculture del portale.
A soffermarsi sull'aspetto storico artistico di questa importante chiesa del XII secolo è la studiosa biscegliese Margherita Pasquale con le note di iconologia romanica nel libro intitolato: “La Chiesa templare di Ognissanti a Trani”, edito da Landriscina per la collana dei “quaderni” (n. 2) realizzata in collaborazione con l’Associazione “Obiettivo Trani”. La dott.ssa Pasquale, dirigente della Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio delle province di Bari e Foggia e direttrice del castello di Trani, descrive la ricca, antica e suggestiva simbologia del portale romanico in pietra che si ammira nella suddetta chiesa, che sintetizza la formula dell’universo con la centina coeva a quella dell’abbazia di San Leonardo a Siponto. Ci sono poi i capitelli che “schierano” i quattro arcangeli stabilendo da raccordo con la lunetta con l’immagine dell’Annunziata e i degni di nota portali minori e il finestrone absidale.
Lo studio, corredato di fotografie dei particolari in bianco e nero, traccia alcuni paragoni sugli esempi figurativi presenti nelle sculture di alcune cattedrali pugliesi da San Nicola di Bari a Bitonto. A Bisceglie, per esempio, in uno stipite del portale della cattedrale ci sono tre rettili che irretiscono un uomo, sintetizzando le tre fondamentali categorie di peccato esemplare dalle tentazioni di Gesù. Ad Altamura invece il portale trecentesco della cattedrale rappresenta la prima tentazione, quella relativa agli interessi materiali, in cui Cristo si trovò dopo 40 giorni di digiuno nel deserto. Gesù ebbe fame ed il tentatore allora gli si accostò e gli disse: Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta scritto. Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
LUCA DE CEGLIA
La Gazzetta del Nord Barese
Clicca qui per visionare l'articolo pubblicato