Riceviamo da Giulio Torre (Barletta) la seguente segnalazione, molto ben documentata, che pubblichiamo integralmente.
Oggi sono stato al sito di Canne con la mia fidanzata. Siamo giunti sul punto verso le 15.30 e abbiamo riscontrato che, nonostante il giorno infrasettimanale e l'orario, tutto era in funzione e l'accesso era garantito dal personale preposto, previo pagamento del biglietto d'ingresso di 2,00 euro. Eravamo gli unici avventori, intendo "avventurosi visitatori", e ciò ci ha consentito di godere appieno dell'amenità che il luogo esprime, specialmente in questo inizio di primavera. Durante l'escursione, però, abbiamo anche notato diverse carenze. Ti allego alcune foto dalle quali potrai notare che i supporti metallici, all'uopo installati, risultano privi delle relative ed auspicate indicazioni particolareggiate dei luoghi. Inoltre in diversi punti appaiono i segni di degrado ed abbandono del sito archeologico che potrebbero creare situazioni di pericolo per i visitatori. Ma la ciliegina sulla torta è la cartellonistica che si trova all'ingresso (anche di questa ti allego le foto). Ci sono macroscopici e imbarazzanti errori di traduzione dall'italiano all'inglese, che sicuramente creano confusione e ilarità, soprattutto tra i turisti stranieri.
Nell'ordine:
ENTRATA è tradotto con ENTER e non con ENTRY;
ARCHEOLOGICO è tradotto con ARCHAELOGICAL e non con ARCHAEOLOGICAL;
SIGHT-SEEING va scritto senza trattino cioè SIGHTSEEING (giro turistico);
ITINERARIO è tradotto con ROOT e non con ROUTE.
Nella sezione ANTIQUARIUM il testo inglese è difforme da quello italiano e da notare, in particolare, 13 century e non 13th century.
Questi sono tra gli errori più evidenti.
A questo punto siamo curiosi di sapere quale funzionario del Comune di Barletta, sicuramente fine linguista e poliglotta, abbia concepito tali capolavori.
L'ignoranza di chi ci rappresenta e ci governa investe inevitabilmente anche noi, cittadini di Barletta, pugliesi, meridionali, o se vogliamo "italians", finendo per apparire agli stranieri come i soliti approssimativi e superficiali.
Promuoviamo un movimento culturale che tenga conto anche di cose che ai più appaiono prive di pregio, anche con il rischio di passare per... criticoni.
Buon lavoro, Carmen e Giulio.
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