Quello che si è materializzato ieri mattina, nella storica cornice della stazioncina di Canne della Battaglia, grazie all’energia e alla solidarietà generata dalla quarta edizione della operazione «Musica nel silenzio» è stato qualcosa di emozionante e commovente. Una lezione di civiltà ed umanità da custodire nel proprio cuore. Osservare i diversamente abili integrati armonicamente ed affettuosamente con i ragazzi della scuola media statale «Manzoni», una scuola che ha anche il merito di formare uomini e donne di alto spessore umano, è stato un insegnamento di vita. Ideatore e anima della giornata il professor Enzo Digiovinazzo che grazie alla sua umanità è riuscito a coordinare un gruppo unico nel suo genere. Il valore aggiunto, poi, è stato offerto dalla maestosità culturale dei luoghi, dal sempre tanto bistrattato e mai ascoltato silenzio e dalla musica sublime del quartetto d’a rchi «Gershwin» e dalla voce di Paolo Iodice. Se poi a tutto questo si aggiunge che Canne è stata raggiunta con il treno si completa l’opera. Perfetti ed espressivi nei movimenti i diversamente abili dell’Aias: guidati dagli sguardi di amore dei loro educatori e interpretando testi e musiche raffinate hanno offerto a tutti la dimostrazione che tutto è possibile. Basta volerlo.
Leggere come l’aria e graziose nei movimenti le ballerine del corpo di ballo della Manzoni: i loro corpi hanno dato forma alla danza che comunica. Un plauso ed un ringraziamento è stato espresso dal dirigente scolastico Nicola Occhionorelli, dal consigliere regionale Beppe Cioce e dal presidente del Comitato Italiano pro Canne della Battaglia, Nino Vinella.
Ultima annotazione: durante «Musica nel silenzio» non si battono le mani, deve trionfare il silenzio - sebbene un applauso sia scattato - ma questo non deve trarre in inganno, l’applauso è stato continuo e ritmato. Ascoltando il silenzio si percepiva il battito del cuore di tutti che dava slancio ed incoraggiamento ai diversamente abili. Splendenti più che mai nella loro diversità.
LA POESIA SCRITTA DA NICOLA E MARIAGRAZIA
L’amore è vita, / è speranza, / è voglia di amare/ è voglia di aiutare il prossimo, / far capire che la vita è bella quando puoi amare, / quando si ama si è tutti uguali / non ci sono differenze / non dobbiamo avere paura di dire all’altro: ti voglio bene. / Avere il coraggio di chiedere qualcosa.
Questa poesia dal titolo "L’amore infinito" è stata composta da Nicola e Mariagrazia due diversamente abili speciali. Grazie alla loro sensibilità e alla loro voce sono in grado di far comprendere il vero senso della vita. Quello che ti permette di interiorizzare il fatto che non vi può essere alcuna differenza tra esseri umani in particolar modo con quelli che trascorrono la loro vita su una sedia a rotelle. La differenza vera la fanno tutti gli incivili che con gesti scorretti e inumani non permettono a uomini e donne, come Nicola e Mariagrazia, di vivere una vita tranquilla. Magari perchè parcheggiano su uno scivolo per disabili o, per chi ha il compito di governare, non riesce a “costruire” rampe idonee per i disabili.
GIUSEPPE DIMICCOLI
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