11/06/2009. BARI – BENI CULTURALI: SIGLATO UN ACCORDO TRA ISTITUZIONI.
Un accordo quadro di collaborazione tecnico-scientifica fra l’Università degli Studi di Bari e la Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Puglia. La cooperazione e il reciproco lavoro di studio e ricerca che l’Università attuava insieme alle Soprintendenze e alla Direzione per i Beni culturali pugliesi, in realtà, andava avanti da quasi vent’anni, ma occorreva mettere nero su bianco per sancire ufficialmente la comune visione strategica, al fine di utilizzare meglio le risorse e le competenze esistenti presso i contraenti. L’accordo, dunque, è stato firmato ieri nell’Ateneo barese (avrà la durata di quattro anni ed è rinnovabile una sola volta), alla presenza del rettore Corrado Petrocelli, di Ruggero Martines (direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia), di Eugenio Scandale (presidente del Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia per i rapporti con l’esterno dell’università barese) e dei docenti Raffaella Cassano e Rocco Laviano, componenti del comitato di coordinamento. «Molti anni fa ci si è resi conto – ha detto Scandale – che l’apporto delle discipline umanistiche era fondamentale per lo studio, la ricerca e la tutela sui materiali che compongono il ricco patrimonio culturale pugliese e che pongono Bari all’avanguardia nella tutela e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici». Uno degli esempi più recenti di questa cooperazione è sfociata nel volume «Lo Scrigno del Tesoro di San Nicola di Bari» (curato da Scandale stesso, insieme a Padre Gerardo Cioffari e Marisa Milella e pubblicato da Adda Editore in un’edizione bilingue), in cui si è condotta una ricerca sui materiali preziosi che compongono le opere d’arte medievali del Tesoro di San Nicola custodito nella Basilica di Bari. «Uno degli obiettivi principali di questo accordo quadro – ha proseguito Scandale – è l’attività di formazione e ricerca volta alla creazione di gruppi interdisciplinari composti da studenti, giovani laureati e ricercatori per favorire il trasferimento tecnologico e la creazione di nuove figure professionali e di opportunità di lavoro giovanile». «La collaborazione tra i due enti – ha spiegato Martines – verterà soprattutto nello sviluppo coordinato e integrato delle attività di ricerca scientifica, di progettazione e realizzazione di percorsi formativi, di valorizzazione dei risultati delle ricerche, di monitoraggio e gestione dei processi di trasformazione del paesaggio, di divulgazione scientifica e di sensibilizzazione alle tematiche di maggiore impatto sociale, riconosciute di comune interesse». Tra le collaborazioni più proficue già in corso tra i due enti (o di prossima realizzazione) vi sono lo studio dell’antichissima «cava dei dinosauri» di Altamura, le analisi spettrometriche dei marmi di Castel Del Monte, le ricerche sul mosaico del pavimento della Cattedrale di Otranto o l’indagine sullo sfarinamento delle superfici delle facciate laterali della Cattedrale di Trani. LIVIO COSTARELLA
|