07/11/2005. Vino novello, da domenica 20 milioni di bottiglie all'insegna della qualità.
Oltre un milione saranno «made in Puglia»
Da domenica si potrà acquistare e degustare il vino novello produzione 2005. È un appuntamento fisso che, ormai dal 1987, anno del varo di una specifica normativa nazionale, appassiona e attrae i consumatori nazionali ed europei, mentre stenta ancora ad imporsi all'attenzione del resto del mondo. «Quest'anno, per la prima volta - secondo la Cia-Confederazione italiana agricoltori - si produrranno più di 20 milioni di bottiglie quando erano state meno di 5 milioni nell'87 e quasi 18 milioni lo scorso anno». Ma per la Coldiretti, rappresenta ben poco del mercato: meno dello 0,3% dei 47 milioni di ettolitri di vino made in Italy. Secondo un monitoraggio dell'organizzazione agricola Cia i prezzi, da 2 a 6 euro la bottiglia, «sono stabili o in lieve calo e la qualità è ottima. È vero e proprio boom per i vitigni autoctoni», dall'Aglianico per Basilicata e Campania dove trova valorizzazione anche il Piedirosso, al Barbera e Dolcetto per il Piemonte e ancora Cannonau per la Sardegna, Sangiovese per Toscana, Umbria e Marche, Cesanese per il Lazio, Montepulciano per Abruzzo e Molise, Corvina per il Veneto, Schioppettino per il Friuli Venezia Giulia, Teroldego e Marzemino per il Trentino Alto Adige, Primitivo, Negroamaro e Uva di Troia per la Puglia, Nero d'Avola per la Sicilia. Sul piano della produzione svetta il Veneto con 6,5 milioni di bottiglie, pari a quasi un terzo dell'intero stock italiano, seguono con oltre 2 milioni di bottiglie la Toscana ed il Trentino Alto Adige, quindi con oltre un milione di bottiglie il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna, la Puglia, la Sicilia e la Sardegna, mentre l'incremento maggiore, rispetto allo scorso anno è detenuto dal Lazio che passa da poco più di 500 mila ad 800 mila bottiglie. «In termini quantitativi e di valore generato - rileva la Cia - i vini novelli rappresentano una piccola nicchia rispetto al settore vitivinicolo (150 mila ettolitri per circa 90 milioni di euro), ma hanno il pregio di essere commercializzati tutti in bottiglia e di dare un primo saggio qualitativo della vendemmia che è sicuramente tra le migliori degli ultimi 10 anni, soprattutto nel Centro-Sud».
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno - Economia e Finanza 03/11/2005
MINERVINO MURGE - Il cardoncello sale «in tavola»
Oggi è il giorno dell'attesa sagra enogastronomica organizzata dall'associazione Pro Loco
Il sindaco: «Importante vetrina della nostra cultura e tradizione»
La sagra del fungo cardoncello, occasione per promuovere la gastronomia locale, la cultura e l'arte della nostra città, l'ospitalità e l'accoglienza proprie della nostra gente. E' l'invito degli assessorati alla cultura e alle attività produttive del Comune di Minervino. La sagra, è bene ricordare, è in programma per tutta la giornata di oggi nel centro murgiano. E si prevede un grande afflusso di visitatori e di turisti dai paesi limitrofi. Per questo l'assessorato alle attività produttive ha invitato i cittadini ad essere cordiali, accoglienti e ospitali verso i turisti, caratteristiche, del resto, ben radicate nella cultura locale. E soprattutto ad evitare situazioni di congestionamento del traffico per assicurare la viabilità e la circolazione nel rispetto delle norme di convivenza civile. Nel contempo l'assessorato comunale alle culture ha promosso, in collaborazione con le associazioni locali, visite guidate ed escursioni finalizzare a far conoscere il patrimonio culturale minervinese. «La sagra del cardoncello - ha detto il sindaco Michele della Croce - è una importante vetrina dei nostri prodotti, della gastronomia locale, delle peculiarità della nostra cultura, apprezzata e conosciuta ormai nei circuiti specializzati e oltreregione. E'un bigliettino da visita della nostra città e che rappresenta la vitalità della nostra cultura e delle nostre tradizioni». «La sagra ? ha aggiunto l'assessore Angela Tempesta ? non è solo un modo per far apprezzare i piatti della cucina locale e per acquistare prodotti tipici, è anche un'occasione per far conoscere siti di interesse artistico e bellezze culturali. Minervino è un paese da riscoprire per l'atmosfera suggestiva ed i ritmi lenti, le testimonianze del passato e la cultura popolare, il caratteristico centro storico e le splendide esposizioni. Vogliamo offrire al turista anche la possibilità di godere di tutto questo e di scoprire aspetti inediti e insoliti, lontani dai ritmi cittadini. Le numerose proposte di itinerari naturalistici e culturali, teatrali e musicali sono state realizzate in sinergia con le associazioni locali e con la Pro Loco ed è su questa sinergia che dobbiamo lavorare per le prossime edizioni». La sagra è promossa dalla Pro Loco, con il patrocinio del comune e delle associazioni Archeoclub, Comunità e disabile, Gruppo Geam, Volontari per Minervino, gruppi parrocchiali, liceo scientifico «Enrico Fermi».
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 30/10/2005
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