Bracconaggio, un fenomeno sempre diffuso ad onta delle operazioni messe a segno negli ultimi anni. L’ultima è stata condotta dal personale del Nucleo di Vigilanza ittico faunistica ambientale di notte ed in particolare nei territori agro-silvo-pastorali dei comuni Barletta, Andria, Canosa e Minervino Murge. I controlli sono stati coordinati dal prof. Giuseppe Cava , primo dirigente del Nucleo di vigilanza ittico faunistico.
Questi i risultati: è stato effettuato il sequestro amministrativo contro ignoti, di ben diciannove kit completi di richiami non consentiti per l’attività venatoria. Gli infernali aggeggi sono costituiti da batterie, registratori, diffusori del suono, timer, cassette e svariati altri accessori.
Gli oggetti sequestrati, sono il mezzo, purtroppo ancora frequente, di pratiche venatorie illegali. Infatti i richiami vengono piazzati in ore serali nelle zone più idonee, essi per mezzo di un congegno (timer) si attivano nella notte diffondendo il verso della quaglia (esemplare di fauna selvatica cacciabile) per un raggio di diversi chilometri.
Questa pratica consente al bracconiere di trovare nella successiva mattinata più animali nel territorio, i quali, ingannati dal richiamo illegale, gli consentono di ottenere carnieri più congrui.
Il tutto a discapito dei cacciatori rispettosi delle norme, i quali da tali azioni vengono sempre più mortificati con il rischio di essere confusi con chi non rispetta le norme venatorie.
I richiami, in applicazione dell’art. 49 comma 2° della Legge Regionale Puglia n.° 27/98, saranno successivamente confiscati e distrutti.
L’operazione del Nucleo segue di pochi giorni un’al - tra effettuata dallo stesso personale e conclusasi con il sequestro di undici richiami proibiti.
Insomma il fronte della tutela dell’ambiente è sempre più ampio con il territorio aggredito non solo da cementificatori e inquinatori ma anche da numerosi bracconieri.
La Gazzetta del Nord Barese 13.10.2009