“Un intervento legislativo importante, che valorizza la tradizione architettonica e la tipicità costruttiva della Puglia, favorendo il ripristino o la progettazione di coperture a volta negli edifici pubblici e privati”. L’assessore Angela Barbanente presenta così il disegno di legge approvato all’unanimità dalla commissione ambiente del Consiglio regionale e trasferito in Aula per l’adozione definitiva.
“Interessante”, il ddl, anche per il presidente della commissione, Pietro Mita: “si aggiunge ad una produzione legislativa della Regione che punta a valorizzare la riscoperta dei metodi costruttivi tradizionali, quelli che hanno fatto, per così dire, l’immagine paesaggistica della Puglia”. Non solo tetti a cono, all’esterno, ma soprattutto volte interne a botte, a crociera, a squadro, a spigolo, secondo la tipologia costruttiva ereditata dal passato”.
Una tipicità che si stava perdendo, “tradita” dalle regole costruttive moderne, che mirano “allo sfruttamento totale delle volumetrie”, come ha messo in risalto l’assessore. I soffitti a volta, propri della concezione originaria delle costruzioni pugliesi, richiedono infatti un’altezza maggiore rispetto a quella standard tollerata nell’edilizia odierna, sempre affamata di cubature. L’iniziativa legislativa consente quindi al progettista di non calcolare le volumetrie in eccesso, ritenendo le “coperture voltate” elementi caratterizzanti il nostro patrimonio paesaggistico, testimonianza di un “rapporto stretto delle nostre comunità con la terra, la lavorazione della pietra, l’ambiente”. In particolare nel Salento, ha ricordato Angela Barbanente, “abbiamo esempi mirabili di volte e soprattutto maestranze in grado di realizzarle”.
Il ddl consente una deroga, “offre alle autonomie locali un assist per interventi mirati alla qualità dell’architettura”, ha notato il presidente Mita.
È passato all’unanimità l’unico emendamento tecnico proposto dall’assessore e il sì di maggioranza e opposizione è andato anche ad un altro disegno di legge della Giunta, che integra il Comitato urbanistico regionale con il rappresentante della Bat, la sesta provincia, designato dalle organizzazioni professionali degli architetti e degli ingegneri. Prevede, inoltre, profili professionali dei componenti del Cur più aderenti alla materia paesaggistica. Un ulteriore articolo consente al rappresentate della Bat di entrare nel comitato all’approvazione della nuova legge regionale, senza attendere il prossimo rinnovo triennale dell’organismo. (fel)