«Riportiamo alla luce le spiagge con i ciottoli». Il Comune lo chiede alla Regione Puglia. I caratteristici ciottoli levigati dal mare sono stati sepolti da estese scogliere che hanno reso le spiagge scomode e scivolose. Così, purtroppo, con la giustificazione di dover consolidare la costa a causa dei continui crolli della falesia, sono state trasformate e cancellate dalla morfologia costiera gran parte delle spiagge naturali del litorale di Bisceglie. Lavori, finanziati dallo Stato, realizzati dagli anni '90 fino ai primi del 2000.
Il progetto politico dell'attuale amministrazione comunale Spina è quello di ridisegnare, e laddove è possibile recuperare, almeno alcuni dei tratti di spiaggia più frequentati, che sono stati mortificati con la sistemazione a mosaico dei lastroni di pietra. Alla previsione inserita nel piano delle opere pubbliche triennali di una spesa pari ad un milione di euro per riportare alla luce i ciottoli in zona Salsello, si aggiunge ora un nuovo provvedimento amministrativo che conferma la volontà di adottare soluzioni in tal senso. L'occasione viene colta nell'ambito del Piano regionale delle coste approvato a luglio di quest'anno, che offre la facoltà ai Comuni che si affacciano sul mare di produrre le loro osservazioni in merito, al fine di fornire nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. Su proposta del dirigente della Ripartizione tecnica del Comune di Bisceglie, l'architetto Giacomo Losapio, la giunta municipale ha inoltrato alla Regione Puglia due specifiche "osservazioni".
Si chiede, infatti, di "prevedere anche per i litorali rocciosi come quello di Bisceglie, la possibilità di ricostituzione delle spiagge, anche attraverso ripascimenti artificiali nonché la rinaturalizzazione della fascia costiera mediante la riproposizione degli scogli di abrasione e della preesistente morfologia che permetteva l'esistenza delle spiagge stesse".
Inoltre nella "scheda" proposta si sostiene che "questa possibilità di ripascimento delle spiagge di ciottoli dev'essere garantita e resa obbligatoria nel tentativo di ottenere spiagge ciottolose di dimensione intorno ai 15 metri lineari sulle quali sia possibile rilasciare concessioni demaniali". La seconda osservazione formulata come proposta di emendamento al Piano regionale delle coste consiglia di "inserire una terza tipologia o di ampliare quanto previsto dalle norme tecniche di attuazione del suddetto Piano, consentendo agli stabilimenti balneari la possibilità di ormeggiare i piccoli natanti utilizzati dagli utenti dello stabilimento anche per liberare le spiagge occupate da questi mezzi".
LUCA DE CEGLIA
La Gazzetta del Nord Barese 14.10.2009